La Lombardia contribuisce al Pil nazionale con il 20,4%, la Sicilia solo col 5,6%. Il Pil della Lombardia è il doppio di quello della media nazionale. Il Pil della Sicilia è la metà di quello della media nazionale. Nonostante ciò, in Sicilia vi sono centinaia di opportunità di lavoro, dipendente e autonomo, cui i precari pubblici ed altri che aspirano a diventarli non vogliono sentire parlare. Perché?
La risposta è nei fatti: nel settore pubblico si lavora poco, non vi è alcuna responsabilità e il rapporto dura fino alla pensione (o alla morte). Nel settore privato, invece, bisogna lavorare, rendere e, alla fine, si ricevono soddisfazioni che mancano totalmente nella Pubblica amministrazione.
Nella Pa è dilagata la corruzione, per cui molti aspirano a guadagnare altre somme per i favori che rendono. E ancora: il tempo in cui si sta negli uffici è ridotto (vige la regola che il ritardo con cui si entra è compensato dall’anticipo con cui si esce), quindi è possibile svolgere una seconda attività. Fui testimone di una telefonata di un politico venuto al Qds, che sollecitava un dirigente a prendersi un suo raccomandato, anche se non sapeva far nulla.
Occorre spostare l’attrazione e l’interesse dei siciliani senza lavoro dalla Pubblica amministrazione al settore privato. Come fare? La risposta è semplice: rendere non più appetibile il lavoro pubblico bloccando gli stipendi base, eliminando le doppie indennità, i rimborsi e quant’altro, stabilendo, per contro, premi commisurati esclusivamente ai risultati raggiunti. Risultati certificati dai dirigenti per i loro dipendenti e da autorità esterne per i dirigenti. La selezione, in base al merito, farebbe dimagrire del 60-70% gli organici, mentre le persone incapaci e inconcludenti senza professionalità sarebbero escluse in partenza da ogni possibilità di accesso.
Occorre, inoltre, rendere rigorosi gli orari e i carichi di lavoro, collegando gli stipendi alla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati. E se poi un dipendente pubblico si lamentasse perché guadagna poco, gli si dovrebbe dire con chiarezza che nel settore privato lavorerebbe di più, ma guadagnerebbe di più.