Ballottaggio, vince il Pd. Nel Pdl pesa lo scontro

PALERMO – Getta acqua sul fuoco, il leader nazionale dell’Udc Pierferdinando Casini, che ieri a Palermo, sulla situazione politica siciliana: “Non c’è malanimo né da parte nostra nei confronti di Lombardo, né viceversa – ha dichiarato – La nostra opposizione a Lombardo è un’opposizione costruttiva, vorremmo cercare di evitare gli sbagli che impediscono un governo serio della Regione”. “Se ci siano o meno margini di trattativa – ha detto – è una decisione che spetta ai vertici regionali”.
 
Casini era in visita a Palermo per il convegno “Lavoriamo per l’unità della nazione”, organizzato in vista della costituzione del nuovo soggetto politico, il Partito della nazione, a cui le forze centriste stanno lavorando. “Si tratta – ha proseguito Casini –  di un partito che nasce da un principio, che è appunto ricostruire l’Italia. C’è troppa gente in Padania che non tifa neanche per la nazionale”.
“Sappiamo – ha concluso – che da Roma a Palermo le cose vanno male ed è vero che il buonsenso è in minoranza, ma ritengo che se si vuole cambiare sia necessario affrontare l’emergenza economica”.
Vittoria del Pd alle passate elezioni, nel turno di ballottaggio che ha riguardato 5 dei 41 comuni siciliani (circa 174 mila elettori) chiamati a eleggere consiglieri e sindaci. Il segretario regionale del Partito democratico, Giuseppe Lupo, parla di “grande risultato in Sicilia”.
Infatti il Pd e i suoi alleati hanno vinto nell’unico capoluogo interessato alle urne, Enna, e in altri due centri: Gela (città con il maggior numero di votanti) e Milazzo. Nessuna sorpresa a Enna, dove Pd e due liste civiche vincono con Paolo Garofalo, vicino al senatore Vladimiro Crisafulli, ottenendo il 58,5% e sconfiggendo Angelo Moceri, appoggiato da Pdl, Mpa e da una lista civica. Il vicepresidente dei deputati del Popolo della libertà a Montecitorio, il finiano Carmelo Briguglio, la pensa così: “A Milazzo è stata punita l’arroganza di chi pensa di potere gestire il Pdl come proprietà privata”; e Battaglia interna al Pd a Gela, dove si affrontavano Angelo Fasulo (eletto con il 54% e sostenuto dall’ex sindaco Rosario Crocetta, attualmente europarlamentare dei democratici), che vince il ‘derby’ con un esponente di peso del suo partito, Calogero Speziale, presidente dell’Antimafia regionale, sostenuto da Udc e cinque liste civiche.
Vittoria di Giuseppe Agrusa, del Pdl, a Carini, nel Palermitano, che batte Vincenzo Alamia dell’Udc (sostenuto anche dall’Mpa) con il 53,2%.
Il partito di Casini vince a Misilmeri (Pa), dove Pietro D’Aì (sostenuto anche da tre liste civiche) con il 52,6% sconfigge Salvatore Badami, appoggiato da Pd, Idv e tre civiche. Bassa l’affluenza alle urne: 50,76%, contro il 71,52% del primo turno. Il Comune con il minor numero di elettori è Carini, con il 37,59%. Intanto all’Assemblea regionale il presidente della Commissione Attività Produttive Salvino Caputo ha chiesto la costituzione di una commissione di indagine per fare luce sullo stato della spesa pubblica, sugli effettivi livelli di impegno delle risorse e sulle somme che sono state restituite per il mancato impegno e sulle responsabilià politiche e gestionali che oggi stanno determinando il blocco dei fondi comunitari e sulla reale programmazione dei fondi Fas".