L’assessorato regionale alla Sanità ha tagliato risorse senza modulare la riga, senza appurare segnatamente, in base a indici e a controlli obiettivi, il livello di qualità che gli organismi preposti a erogare i servizi sanitari debbono avere per ricevere i finanziamenti. Non è vero che i Drg sono tutti uguali. Lo sono quantitativamente, ma non è detto che lo stesso servizio reso da un ospedale, un presidio o un clinica privata abbia la stessa qualità. Questo è il punto centrale: pagare i Drg non solo in base all’elenco pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 11 dell’8 marzo 2002, ma anche in base alla loro qualità.
Se l’assessorato alla Sanità facesse una graduatoria dei servizi prestati da aziende ospedaliere, presidi o cliniche private in base alla qualità, vedrebbe in testa alla graduatoria eccellenze che oggi sono penalizzate. Eccellenze che sono nascoste e che i settori inefficienti tendono a nascondere e mascherare per evitare che emergano.
Non importa che il servizio sanitario sia reso da un ospedale o da una clinica privata. Importa che esso soddisfi al massimo il cliente-ammalato.
L’assessore al ramo, il bravo Massimo Russo, che sta facendo sforzi titanici per rimettere sui binari il convoglio deragliato della sanità siciliana, deve aggiungere questa scheda alle sue attività: la ricerca del merito che si trova nelle decine di aziende, presidi ospedalieri e cliniche private. I siciliani hanno bisogno di sapere quali sono quelle strutture o quei reparti che meritano i voti più alti per soddisfazione dei malati e gli altri che meritano di essere chiusi. Anche il contratto di lavoro del settore dev’essere rimodulato in modo tale da differenziare lo stipendio base dai premi che vanno assegnati solo quando sono effettivamente meritati.
Ci comunichi, l’assessore Russo, se è sua intenzione fare le tre graduatorie comparate, una per gli ospedali, una per i presidi ospedalieri e la terza per le cliniche private, in modo che tutti sappiano, in piena trasparenza, leggendole sul sito web dell’assessorato, dov’è meglio rivolgersi per ottenere le migliori cure. Naturalmente, la conseguenza delle predette graduatorie sarebbe quella di finanziare chi è più bravo. Basta coi mediocri e con gli inefficienti. Mandiamoli a casa. Non si bara con i soldi dei contribuenti.