Riqualificazione dei centri storici siciliani, ritardo nella pubblicazione del bando in Gurs

PALERMO – Lo scorso 24 aprile l’assessore regionale delle Infrastrutture e della mobilità, Luigi Gentile, aveva annunciato alla stampa che a maggio sarebbe uscito un bando da 12 milioni 500 mila euro di contributo in conto interessi, per la riqualificazione dei centri storici dell’Isola. Una misura che, secondo l’assessore, metterebbe in moto 300 milioni di investimenti. Ma ad oggi, sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana non c’è traccia del tanto decantato bando.
“Si tratta solo di un semplice ritardo, il bando è già pronto – spiega Gentile – ma attendiamo una risposta da parte delle banche che intendono aderire alla convenzione per la concessione di un mutuo ventennale. Non appena riceveremo una loro comunicazione, potremo procedere alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale”.
 
Le risorse che la Regione stanzierà per la ristrutturazione di immobili nei centri storici con un tasso di interesse totalmente a carico dell’amministrazione incontra l’approvazione di Confartigianato imprese Sicilia. Che ha fatto del recupero degli edifici storici cittadini uno dei punti focali del proprio programma. “Finalmente pare che il governo regionale abbia dato seguito alle nostre istanze – afferma Filippo Ribisi, presidente regionale della Federazione – annunciando la prossima uscita del bando. La nostra organizzazione vigilerà costantemente che agli annunci seguano i fatti. Tali provvedimenti avrebbero diversi effetti positivi sullo sviluppo socio-economico dell’Isola, specialmente in un periodo in cui i dati rilevano un sostanzioso calo nel mercato delle costruzioni. Dare il via a questa opportunità significherà anche mettere in circolo risorse importanti a vantaggio del turismo culturale, consentendone la destagionalizzazione”.
“In più – continua Ribisi – permetteranno alle imprese edili e a tutto l’indotto, di tirare una boccata d’ossigeno in termini economici ovviando al problema della drastica riduzione delle commesse, iniziata a partire da quest’anno. Inoltre- aggiunge- non dimentichiamoci che il recupero degli edifici ha come immediata conseguenza una maggiore sicurezza per i cittadini. Resta un nodo da sciogliere. Quello dei Piani particolareggiati dei comuni, che in assenza dei Prg non possono avere attuazione.
Al momento, secondo un’inchiesta del Quotidiano di Sicilia, sono 86 i comuni senza Piano regolatore generale. Come si fa ad usufruire delle risorse messe a disposizione dalla Regione se poi, per questioni burocratiche, non è possibile di fatto utilizzarle? Auspichiamo un rapporto di piena collaborazione con gli esponenti dell’esecutivo regionale e con le sovraintendenze per uno snellimento delle asfissianti procedure amministrative. A questo proposito attendiamo che si apra un tavolo con l’assessore ai Beni culturali”.