Palermo – Sette milioni e duecento mila euro è la spesa prevista dalla Regione nell’anno in corso per interventi di promozione turistica. Gli ultimi dati certi risalgono al rendiconto relativo all’esercizio finanziario 2007 nel corso del quale sono stati spesi tre milioni e centocinquanta mila euro. Possiamo notare un importante aumento che dovrebbe indirizzarsi verso una migliore e più efficiente programmazione, ma al momento non è dato sapere come si spenderanno. Unico fatto assodato è che l’Assessorato – Dipartimento del turismo dello Sport e dello spettacolo- dovrà spendere per l’anno in corso (somma messa in preventivo) per stipendi ed altri assegni fissi al personale in servizio ben 10 milioni 595 mila euro, somma alla quale va aggiunto 1 milione e 728 mila euro per stipendi ed assegni fissi al personale in servizio con contratto a tempo determinato ed indennità di mensa per 223 mila euro e 480 mila euro per il funzionamento dei servizi turistici regionali.
In totale per spese correnti l’Assessorato ha in preventivo di spesa per il 2009 ben 20 milioni di euro. Operando un raffronto con la somma portata a rendiconto per il 2007 (16 mln di euro) il bilancio si è gravato ulteriormente. Aumenti di spesa che non trovano altrettanta generosità nella spesa per l’incremento e lo sviluppo turistico. Sono in previsione per il 2009 contributi a manifestazioni turistiche pari a 4 milioni 284 mila euro e poco più di 3mln era la somma spesa nel rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2007. Si tratta dunque di un incremento di spesa di appena il 15%, a fronte di un aumento della spesa corrente di circa il 25%. Ciò non basta, ove consideriamo quali sono, come vengono finanziate e in che misura le manifestazioni in Sicilia. Abbiamo rilevato che per l’organizzazione, la promozione e la gestione della Sagra del mandorlo in fiore e del Carnevale di Sciacca, Acireale, Termini Imprese, Misterbianco, Barcellona Pozzo di Gotto, Trecastagni e Partanna Mondello sono previsti contributi pari a 729 mila euro (849.775,46 nel 2007). Per “Taormina arte” circa 3 milioni di euro (2 milioni 417mila nel 2007), per le “Orestiadi di Gibellina” 555 mila euro (441 mila euro pagati a rendiconto nel 2007). In buona sostanza, le spese correnti per il personale in servizio presso l’assessorato e per i servizi del solo Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo assorbono gran parte delle risorse, facendo rimanere a bocca asciutta il settore vitale e trainante dell’economia siciliana: il turismo. Alle soglie della prossima stagione turistica non vi è traccia di un programma regionale e dire che non mancano luoghi, paesaggi e monumenti da visitare e rendere appetibili per i turisti.
Tutto tace. Basti pensare ai Nebrodi, dove grazie ai finanziamenti dell’Ue molti allevatori e vecchie imprese casearie si sono ormai modernizzate e sono in grado di offrire al visitatore prodotti locali e uno spaccato di natura senza eguali. In Sicilia, non mancano altri percorsi culturali per valorizzare l’area archeologica jonica dove è nato il progetto “Percorsi culturali integrati nel Distretto Taormina Etna”. Un progetto che mira al potenziamento e l’integrazione di due poli museali: uno nella costa Jonica con il museo archeologico di Badia vecchia di Taormina e l’area archeologica di Giardini Naxos. A Ragusa, è in programma una iniziativa denominata “Passeggiate per le cave iblee tra natura ed archeologia” che si svolgerà in date prefissate per tutto il mese di giugno, oltre alle visite guidate al Castello di Donnafugata e al “bagno arabo” di Mezzagnone, in contrada Miria di Santa Croce Camerina. Quest’ultimo inserito nel calendario regionale dei beni culturali e nel catalogo della settimana della cultura, quale monumento arabo fra i più importanti della Regione. C’è una Sicilia da gustare come una scoperta, in cui gli itinerari turistici consolidati sono solo da cima di un monte che, anche nelle tradizioni meno note, non può che sorprendere. Un pensiero che il vicepresidente della Regione e assessore dimissionario al Turismo, Titti Bufardeci, ha fatto proprio alla conclusione della promozione del progetto “Scenario del Mediterraneo” tenutosi a Noto, finanziato dal Ministero delle Attività produttive, in partenariato tra Sicilia, Sardegna e Campania, punta proprio a far emergere in queste regioni usi e siti poco conosciuti. Impazza la crisi e il silenzio impera.