La centrale Enel Tifeo Augusta non ottiene la Via ministeriale

ROMA – Arrivano note dolenti per gli industriali del Triangolo della morte. Lo scorso 22 giugno infatti, presso il ministero dell’Ambiente durante la conferenza dei servizi, è stato espresso parere negativo al rilascio dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) alla centrale termoelettrica Enel Tifeo di Augusta. Le motivazioni sono collegabili “alla mancata adozione delle Bat (Migliori Tecnologie Disponibili) – recita una nota di Legambiente – e degli insoddisfacenti miglioramenti di carattere ambientale derivanti dalla sola misura di riduzione dello zolfo nell’olio combustibile, sia della preoccupante qualità dell’aria registrata nella zona industriale in territorio di Augusta”.
Enzo Parisi, responsabile Aree Industriali Legambiente Sicilia, ha espresso la sua soddisfazione perché finalmente “si comincia a pretendere una concreta applicazione delle Bat  per ridurre gli impatti ambientali degli impianti industriali – specie per quelli che come l’Enel Tifeo hanno più di mezzo secolo di vita – e per tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini”. A questo punto due opzioni da valutare: la prima è la bonifica e la chiusura del sito, la seconda è l’adeguamento, attraverso consistenti investimenti, del sito alla normativa ambientale e salvare i posti di lavoro. Sul punto è l’associazione del cigno è lapidaria.
“La prima, la più facile ma anche la meno coraggiosa; la seconda, la più lungimirante ed etica, attuabile con una potente trasfusione ed applicazione delle Migliori Tecnologie Disponibili, un atto di assunzione delle proprie responsabilità per non ribaltarle su altri e non cercare scorciatoie”.
 
Le associazioni tirano un sospiro di sollievo perché finalmente l’applicazione dell’Autorizzazione integrata ambientale diventa strategica nella tutela e nel recupero del territorio. Stefano Ciafani, responsabile dell’ufficio Scientifico di Legambiente, ha dichiarato che, a partire da Augusta, nelle vicende Aia i nodi comincieranno a venire al pettine. “Non si possono trattare con leggerezza – prosegue la nota di Legambiente –  questioni che hanno effetti notevoli sull’ambiente e le aziende devono comprendere che dalla seria e costante applicazione delle Bat può derivare non solo il miglioramento delle produzioni e dei prodotti ma anche la sostenibilità ambientale e sociale delle loro attività”. Adesso la commissione Ippc dovrà ora stabilire tempi e modi di dismissione della centrale.