Catania – Bilancio: le risorse all’apparato, gli investimenti restano esigui

CATANIA – Rigido, ingessato, senz’anima e senza politica, privo di programmazione sul lavoro, sui servizi sociali, sulle partecipate, su turismo e cultura. Insomma, ancora un bilancio di programmazione improntato sull’emergenza.
Il Consiglio comunale, chiamato a dibattere sul bilancio di previsione presentato la scorsa settimana dal neo assessore al ramo, Roberto Bonaccorsi, ha avanzato numerose critiche, pur apprezzando lo sforzo di un’amministrazione ancora in gravi difficoltà economiche. Peccato che uno dei documenti più importanti di un’amministrazione, sia stato discusso in un’aula consiliare che, nelle due serate di dibattito, è rimasta semi deserta, con pochi consiglieri presenti la sera di mercoledì (quasi sicuramente allo stadio Cibali, dove si esibiva Fiorello) ma anche giovedì sera, in occasione delle relazioni dei capigruppo.
Un bilancio di previsione che, stando a Bonaccorsi, rimane improntato al rigore e all’equilibrio dei numeri. Ma, mentre l’amministrazione garantisce che nessuna tariffa verrà ritoccata al rialzo, nella logica di un bilancio che punta alla razionalizzazione della gestione, sono i capigruppo a sottolineare gravi vuoti e dimenticanze, prima fra tutte il non aver inserito provvedimenti volti a mitigare i pesanti tagli applicati dal Governo nazionale con la manovra economica.
“Questo bilancio – sottolinea Puccio La Rosa, Pdl Sicilia – è sicuramente molto rigido, nel tentativo di completare il percorso di risanamento già intrapreso, ma difetta di politica e di strategia di intervento e rischia, così, di far soffrire il territorio”.
Della stessa opinione Francesco Montemagno, del Gruppo misto, che ha sottolineato la contraddizione di un sindaco che, nel presentare la nuova Giunta ha parlato di seconda fase dell’amministrazione, ma che invece rimane legato allestesse emergenze del passato.
 
Di scarna ed essenziale relazione ha parlato, invece, Nello Musumeci, capogruppo de La Destra, secondo cui il bilancio rispecchierebbe il frastornamento di un’amministrazione che dimostrerebbe così di non essere uscita dall’emergenza. “Un documento  – afferma – in cui mancano politica e obiettivi, e che dimostra che la musica non è cambiata in una città che continua a essere in ginocchio”. Snocciola i numeri Musumeci, a suffraggio delle proprie idee: i soli 20 mila euro stanziati per le politiche del turismo, incomprenisbili per una città che continua a sbandierare la propria vocazione verso questo settore; altrettante esigue risorse per la manutenzione del cimitero; l’azzeramento del fondo di indennità per i Vigili urbani e il dimezzamento del fondo per gli interventi nel sociale, passato da 200 mila a 100 mila euro.
“Quello illustrato dall’assessore Bonaccorsi – spiega Stancanelli – è un bilancio improntato al rigore, come quello del 2009, che copre i debiti fuori bilancio e ci mette in condizioni di proseguire con l’opera di risanamento. Siamo riusciti a mantenere invariato il carico tributario non operando nessun aumento delle tariffe, imposte o addizionali e si inizia a intravedere anche qualche spiraglio per quel che riguarda gli investimenti”.
Ma le perplessità avanzate riguarderebbero anche e soprattutto la copertura dei debiti fuori bilancio, che dovrebbe essere garantita dall’azione di recupero dell’evasione fiscale e dall’alienazione di parte del patrimonio immobiliare. “Ma – afferma Rosario D’Agata, capogruppo Pd a Palazzo degli elefanti – non ci è ancora dato sapere a quanto ammonti questo recupero, né  quali saranno gli immobili a essere venduti e a quale prezzo".