Palermo – C’è il piccolo comune di Corleone (poco più di 11 mila abitanti) con due auto blu-blu e 8 vetture blu. E l’Università di Palermo che conta 67 auto blu. Meno della metà l’ateneo di Milano, che ne segnala 30.
Dieci auto blu sono all’Ersu di Catania. La provincia di Messina ha un auto blu-blu e 6 auto blu. La provincia di Venezia ha soltanto una macchina blu-blu. L’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha 3 auto blu-blu e 75 vetture blu.
Il comune di Trapani viaggia con 4 vetture blu-blu e 6 blu. E Contessa Entellina, nel Palermitano, poco più di 2 mila abitanti, si muove con 3 auto blu.
Sono alcune delle quattro ruote per le very important person che circolano in tutta Italia. Vetture per alte cariche, definite blu-blu e macchine blu di servizio, entrambe con autista in uso esclusivo e non da parte della pubblica amministrazione.
Il ministro Renato Brunetta, che ha la delega al funzionamento della macchina amministrativa nazionale, le conta da maggio. I dati sono aggiornati al 10 aprile scorso. Sotto la lente di ingrandimento sono finite anche le auto grigie, ovvero quelle senza autista e destinate a specifici servizi, come visite ispettive, manutenzioni. L’Asp di Trapani ne utilizza 75. L’Asp di Palermo, che ha un’auto blu-blu e 10 blu, si muove con 206 vetture grigie. Il grigio nella provincia di Agrigento fa 87 per numero di macchine. L’Ente viaggia anche con 8 macchine blu-blu.
Brunetta ha commissionato il monitoraggio al FormezPa perché dagli anni Novanta “non esiste ancora un quadro preciso delle auto a disposizione della pubblica amministrazione”.
L’indagine serve a verificarne l’uso e a ridurre gli sprechi per liberare gradualmente le risorse “quantificabili in circa 900 milioni di euro”.
Ora la fotografia delle auto c’è. Ed è pubblicata sul sito del ministero. Se è stato commesso qualche errore che ha esposto a “duplicazioni o interpretazioni diverse dei dati”, sostiene il Formez, le correzioni stanno avvenendo in vista dell’aggiornamento che Brunetta presenterà alla stampa il prossimo 28 luglio.
Il primo monitoraggio si è concluso a fine giugno. Alla seconda tappa, terminata il 7 luglio, hanno risposto 3.285 enti su 9.280. I partecipanti rappresentano il 61% del totale dei dipendenti delle amministrazioni interessate (1.959.943). Fino ad oggi in Italia sono state rilevate 90 mila auto. Le macchine blu-blu si collocano tra le 7 mila e le 10 mila unità, quelle blu tra 18-20 mila. Sono circa 60-65 mila le auto grigie. Il report esclude le auto con targhe speciali e per servizi di polizia urbana (circa 80 mila). Il costo complessivo stimato, valutando sia quello in gestione diretta sia a noleggio, è di circa 4 miliardi di euro.
Venti amministrazioni hanno annunciato tagli al parco auto. Tra queste, il comune di Palermo. Secondo i dati forniti dal ministero della Pubblica amministrazione, il capoluogo siciliano conta 19 auto blu-blu e 6 auto blu in uso esclusivo. Ventinove le vetture blu in uso non esclusivo. Le auto grigie sono 68. Ma a giugno il Consiglio comunale ha deciso di tagliare le auto blu ad assessori e alti funzionari. Risparmio previsto: 170 mila euro l’anno. “Tanto costava il contratto di leasing per 23 Alfa 159”, si legge nello studio del FormezPa. Rimarranno solo 3 auto blu per il presidente del consiglio comunale e 2 per le cerimonie. Il sindaco Diego Cammarata viaggia su una vettura del ministero dell’Interno.
La provincia di Catania ha un piano per dimezzare le auto blu-blu e prevede cilindrate inferiori a 1600, oltre ad auto a gas-gpl. Inoltre, rileva l’indagine, “la Pubbli Servizi Spa della Provincia, che gestisce il parco auto ha allo studio un piano di car-sharing tra dirigenti e assessori”.
Stringe la cinghia anche il comune etneo, che ha annullato il parco auto riservato agli assessori: “L’amministrazione possiederebbe solo 3 auto blu-blu riservate ai politici, una ad uso del sindaco Raffaele Stancanelli e una del presidente del consiglio comunale”.
Tra le amministrazioni che non hanno risposto vi sono finora 23 province, di cui le siciliane Ragusa e Siracusa. Per i comuni capoluogo mancano ancora i dati di Agrigento e Siracusa.