Come ha trovato la situazione dell’Asi al suo insediamento?
“Dal punto di vista economico-finanziario una situazione scandalosa, con 1 milione e 600 mila euro di sbilancio, tenuto nascosto per 10 anni da entrate fittizie. Il consorzio aveva inoltre una serie di debiti: fornitori non pagati; bollette dell’Enel, della Telecom, canone di depurazione; fondo Tfr non considerato, eccetera. Atti trasmessi alla Procura della Repubblica che sta indagando sulla precedente gestione. Inoltre, è emerso che i precedenti amministratori si erano determinati delle maggiori indennità rispetto alla normativa. È stato scoperto che il commissario Cortese dal 2001 al 2008 si è attribuito circa 80 mila euro in più rispetto quanto previsto, mentre Giacalone si è attributo 40 mila euro. In considerazione di ciò ho attivato immediatamente l’azione di recupero nei loro confronti, inviando gli atti anche alla Corte dei Conti. Oltre a questa situazione economica, anche dal punto di vista strutturale la situazione non era delle migliori, dalle strade malandate al verde abbandonato a se stesso”.
Quali azioni ha intrapreso sinora per migliorare la situazione e favorire lo sviluppo?
“Tra le azioni intraprese abbiamo avviato il ‘modello Caltanissetta’, ossia un protocollo d’intesa triennale con la Forestale, a costo zero, per ripulire e mettere a verde l’aria del consorzio. Modello che è stato preso da esempio e applicato agli altri consorzi Asi siciliani grazie ad un protocollo d’intesa siglato nei giorni scorsi tra l’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Giambattista Bufardeci, e l’assessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi. Il nostro modello costituisce motivo di orgoglio per il nostro territorio ed è stata una delle priorità individuate per dare decoro e un biglietto da visita alle aziende del nostro consorzio che si pongono verso l’esterno. È già partito anche il ‘modello Caltanissetta – Poste Italiane’, grazie alla sottoscrizione, sempre alla presenza dell’assessore Venturi, di una convenzione tra il Consorzio Asi e Poste Italiane che prevede la fornitura di nuovi servizi alle imprese presenti negli agglomerati di pertinenza del Consorzio. Con questa iniziativa le aziende nissene potranno usufruire di uno sportello sito all’interno del consorzio che offrirà sia i servizi convenzionali come la semplice spedizione giornaliera della corrispondenza, sia i servizi innovativi come poste commerce, poste online e servizi finanziari ed usufruire del nuovo canale denominato Posteimpresa, creato da Poste Italiane, per essere più vicina alle esigenze delle imprese. Un’altra cosa interessante che abbiamo fatto è stata l’apertura dello sportello Ircac, che offre alle cooperative siciliane finanziamenti diretti come il credito di esercizio ed il credito a medio termine al tasso di interesse annuo dello 0,70% e consente l’abbattimento degli interessi applicati dalle banche per i finanziamenti concessi dagli istituti di crediti e dalle società di leasing”.
Quante aziende di Caltanissetta aderiscono all’Asi?
“Circa 160 aziende, per la maggior parte si tratta di aziende di tipo artigianali e locale, poiché in 30 anni di attività dell’Asi non c’è stata nessuno politica volta ad attrarre le aziende provenienti da fuori. Le aziende presenti sono state gestiste in modo non adeguato, senza offrire loro servizi appropriati e non programmando reale sviluppo, sfruttando i finanziamenti per altri fini. Ad esempio il frigo macello, costato 20 miliardi di lire, costruito negli anni ’90 dall’impresa Di Vincenzo e che doveva essere un importante possibilità occupazionale per Caltanissetta. La gestione doveva essere affidata alla Cremonini, ma non si sa perché quest’ultima ha abbandonato il progetto. A bando scaduto, Cortese con affidamento diretto ha affidato la gestione alla cooperativa Verdi Madonie per 50 milioni l’anno di vecchie lire (oggi 25 mila euro). Parliamo di una superficie di 4 mila mq di immobile fornito di tutte le attrezzature necessarie; 20 mila mq di lotto di terreno. Una somma irrisoria, se pensiamo che noi paghiamo solo di Ici 50 mila euro l’anno. Un’operazione in violazione contro tutte le leggi e del tutto opaca. Ho trasmesso gli atti all’autorità giudiziaria e ho già chiesto all’Agenzia del territorio di sapere a quanto ammonti il prezzo congruo per la locazione”.
A Grottadacqua l’agglomerato del futuro perché l’autostrada Cl-Ag passerà lì vicino
Quali attività avete in programma per favorire lo sviluppo locale e attirare nuove aziende?
“Abbiamo intenzione di sviluppare e urbanizzare la zona di Grottadacqua, che era stata bloccata dalla vecchia gestione e che rappresenta l’agglomerato del futuro. Una zona che si espande verso Canicattì e che sarà attraversata dalla nuova autostrada Cl-Ag. Abbiamo già impegnato in questa zona 240 mila di mq per la società Sacci spa per la realizzazione di un mega cementificio. Tra gli altri progetti in programma abbiamo avviato la raccolta dei rifiuti che non esisteva nella zona industriale e abbiamo dato il via a un servizio non presente in nessuna Asi, ossia quello di andare a lavare e spazzare le strade del consorzio di Caltanissetta. A giorni nella zona Calderaro e a San Cataldo Scalo sarà ripristinato l’impianto di illuminazione. Stiamo anche lavorando in collaborazione con l’Asp per creare un piccolo ambulatorio medico all’interno dell’Asi. Abbiamo anche ridotto del 25-30% gli importi relativi alle bollette sul consumo idrico e di depurazione per le aziende industriali degli agglomerati di contrada Calderaro e di San Cataldo Scalo”.
Il consorzio è servito da rete internet?
“Esistono un milione e più di euro per servizi di miglioramenti informatici, ma di fatto non funziona e di fatto aspetto una verifica”.
In che modo si può aiutare concretamente il tessuto economico locale?
“Il sistema economico può essere aiutato favorendo il dilagarsi della legalità, il cui processo è stato avviato in questi anni con il protocollo di legalità promosso da Confcommercio e dall’assessore Venturi”.