In linea con quanto spiegato, Marchionne ha costituito, il 19 di luglio a Torino, la Fip Spa (Fabbrica italiana Pomigliano), di cui egli stesso è il presidente. Essa non si iscriverà alla Confindustria Campania in modo da avere le mani libere, perché non sarà costretta a osservare i Ccnl.
La nuova e più efficente organizzazione del lavoro comporterà, per i lavoratori della Fip, un aumento di retribuzione, in quanto vi saranno più straordinari i quali vengono tassati solo nella misura del 10 per cento. Quello che conta, quindi, è che in tasca ai lavoratori arrivino più soldi in proporzione al maggiore impegno richiesto.
Lo spostamento della produzione della monovolume L0 da Mirafiori a Kragujevac è la conseguenza delle resistenze che sta facendo una parte del sindacato conservatore alle innovazioni. Basta sentire quello che dicono i serbi della Fiat per capire come là il clima sia entusiastico e opposto a quello di Mirafiori. Là, un operaio guadagna 444 euro al mese. Là, nella Detroit serba, quando i dirigenti Fiat vi si recano sono accolti come il Messia.
La Sicilia dovrebbe copiare dal Governo serbo, nel senso di creare le condizioni di attrazione degli investimenti, adottando una serie di interventi in diversi settori. Il primo, quello di riformare la burocrazia regionale dividendo i soggetti produttori di servizi da quelli che sono tenuti a libro paga come ammortizzatori sociali. Solo servizi efficienti, comandati da dirigenti professionali, in possesso di master sull’organizzazione e con grande autonomia gestionale di personale e risorse, possono essere interlocutori validi per chi vuole fare investimenti.
Il secondo intervento, su legislazione e provvedimenti amministrativi, nel senso di ridurre all’osso le procedure, semplificandole, e inserendo tempi brevi e certi per il rilascio dei provvedimenti amministrativi.
Il terzo intervento è ottenere a tutti i costi un provvedimento europeo di perequazione fiscale come l’Irlanda, che ha una popolazione di poco inferiore a quella siciliana, di modo tale che chi investa in Sicilia possa avere la convenienza di ritorno dei propri investimenti.
Il quarto intervento riguarda l’istituzione di un mediocredito regionale, altamente professionalizzato, che intervenga nel capitale di rischio delle imprese siciliane, ma anche negli investimenti non isolani. C’è altro da fare. Importante è fare tutto, presto e bene.