Keller: l’Ars impegna il governo regionale ad impedire la chiusura dello stabilimento

PALERMO – Durante l’ultima seduta prima della chiusura estiva, l’Ars ha approvato un ordine del giorno, presentato capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, e sostenuto da altri gruppi parlamentari, che impegna il governo regionale a “porre in essere tutte le iniziative finalizzate ad impedire la chiusura dello stabilimento Keller di Carini, salvaguardandone la vocazione originaria e le professionalità consolidate nel tempo”.

I 204 lavoratori della Keller usufruiranno, così, fino al mese di ottobre della Cassa integrazione straordinaria in deroga, in seguito all’accordo del 27 gennaio scorso, in base al quale le parti istituzionali si impegnavano a garantire ai lavoratori un percorso formativo in prospettiva della ripresa produttiva e lavorativa, con l’integrazione economica aggiuntiva all’importo della cassa straordinaria in deroga.

Allo stesso tempo, le commissioni Lavoro e Attività produttive dell’Ars, hanno adottato una risoluzione in cui si chiede alla Keller di sospendere immediatamente le procedure di mobilità per i dipendenti di Carini e avviare un confronto per il rilancio dell’attività produttiva.

“Sarebbe assurdo – commenta il vicepresidente della commissione Lavoro, Totò Lentini (Pdl) – disperdere le professionalità e il potenziale produttivo dello stabilimento, abbandonando centinaia di lavoratori e le loro famiglie a un destino incerto e generando, invece che occupazione produttiva, ulteriore precariato e assistenzialismo. La problematica deve però essere inquadrata nell’ottica di un rilancio del polo delle costruzioni e manutenzioni ferroviarie, che opera nel luogo da decenni”.
“In questo senso – conclude – mi sento di proporre che la Regione si faccia promotrice di un’integrazione fra il complesso Keller e quello attiguo dell’Imesi, visto che le due aziende operano nello stesso settore e, se integrate, possono rafforzarsi reciprocamente”.

Gli fa eco il vicepresidente della commissione Attività produttive, Pino Apprendi (Pd). “C’è l’urgenza di ripristinare le regole, l’azienda deve ritirare le lettere di mobilità inviate ai dipendenti e dare seguito agli accordi presi con la Regione e contenuti in un verbale redatto tra le parti presso il tavolo costituito in assessorato Attività produttive”. “Bisogna portare la vertenza Keller su un piano nazionale – aggiunge Cracolici – chiedendo al ministero per lo Sviluppo economico di aprire un tavolo per salvare lo stabilimento di Carini e tutelare i 204 lavoratori”.