Palermo – Pedalando tra frigoriferi, lavatrici bancarelle e auto in sosta vietata

PALERMO – I ciclisti le guardano con rabbia e malinconia, come delle incompiute che non scaldano le ruote. Gli automobilisti mal le digeriscono perché tolgono spazio vitale alla viabilità ed ai parcheggi. Le piste ciclabili non piacciono a nessuno, se non agli abusivi che vi installano sopra mercanzie di ogni genere.
I percorsi ciclabili non solo sono rimasti monchi e incompleti, ma contengono anche dei fattori di rischio per la sicurezza di quanti vi si avventurano.
I ciclofili, infatti, se ne lamentano per alcune sviste progettuali che le rendono lontane parenti delle piste presenti in altre città, nonché per il mancato rispetto di alcuni parametri fissati dalla legge, ad esempio la larghezza. A questo si aggiunge il fatto che per quanti tentano di percorrerle, il tragitto diventa ad ostacoli, dovendo dribblare motorini e bancarelle che le occupano, – abusivamente, naturalmente – oltreché dissuasori divelti e rifiuti di ogni genere. Neppure le piste, infatti, sono zona salva dai rifiuti che inondano strade e vicoli. Un ciclista, quindi, ad un certo punto, si troverà costretto ad interrompere la pedalata per la presenza di un frigorifero o di una lavatrice.
Da qui le richieste degli amanti delle due ruote di maggiori controlli alle forze dell’ordine, per mantenere sgombro e funzionale almeno l’esistente, nella speranza che le opere possano essere finalmente completate. Un’attesa ancora a tempo indeterminato, a sentire l’amministrazione comunale: “Per il completamento delle piste aspettiamo il finanziamento dei fondi Fas”, ci dice Mario Parlavecchio, assessore all’Ambiente con delega per il Piano integrato e trasporto pubblico di massa. Per quanto riguarda, invece, l’occupazione da parte di abusivi e motorini l’assessore spiega che l’amministrazione comunale ha espressamente chiesto ai vigili urbani un’intensificazione dei controlli in tal senso.
Intanto, nell’ultimo rapporto “Ecosistema Urbano” realizzato da Legambiente, la città di Palermo si è piazzato al 76° posto su 95 capoluoghi di provincia, con 0,95 “metri equivalenti” di piste ogni 100 abitanti. Un indice di “ciclopedonalità” lontano anni luce dai 32 mt/100 ab. della virtuosa Reggio Emilia.
Il sindaco Cammarata – lo ricordiamo – e due ex assessori della sua Giunta, Avanti e Ceraulo, sono sotto processo con l’accusa di non avere contrastato adeguatamente l’inquinamento atmosferico e non avere quindi tutelato la salute pubblica.