Catania – Pubblicità, se ci fossero le regole il Comune ricaverebbe 5 milioni di euro

CATANIA – Approvare il regolamento su imposte e affissioni pubblicitarie e il nuovo piano generale per gli impianti per non vanificare gli sforzi compiuti per contrastare l’abusivismo; a chiederlo è Francesco Navarria, presidente della seconda commissione consiliare, che ha apprezzato il passo avanti fatto dal Comune nel contrastare gli illeciti, ammonendo nel contempo l’amministrazione a non fermarsi alla rimozione dei cartelloni abusivi, ma di puntare su una nuova programmazione e organizzazione dell’intero settore.
“Le azioni effettuate negli ultimi tempi per contrastare l’abusivismo pubblicitario – afferma Navarria – sono solo il primo passo, ma gli strumenti a disposizione sono ancora insufficienti e serve dotarsi di quelli nuovi, altrimenti gli sforzi saranno vanificati e i muri torneranno presto come prima”.
Secondo Navarria, il nuovo regolamento sulle imposte, depositato dalla precedente giunta in data 6 aprile 2010, ma non ancora arrivato in Consiglio comunale, e il nuovo piano per gli impianti pubblicitari potrebbero non solo aiutare nell’azione di contrasto all’illecito, ma soprattutto trasformare quella che, ancora oggi, è una voce in perdita, in una risorsa per il bilancio comunale. “Questi strumenti di cui il Comune dovrebbe dotarsi – aggiunge Navarria – consentirebbero da un lato di regolarizzare tutte quelle agenzie di pubblicità che pur avendone fatto richiesta da oltre 10 anni non hanno ancora avuto alcuna risposta a causa dell’inerzia dell’amministrazione comunale; dall’altro, attraverso il pagamento dei relativi canoni, aumenterebbero le entrate economiche del Comune per un indotto che può superare i 5 milioni di euro”.
Un controllo maggiore e una migliore organizzazione consentirebbero, inoltre, un notevole risparmio per le già provate casse comunali: il servizio di ripulitura è stato, infatti, affidato alla Catania Multiservizi (grazie a un emendamento della II Commissione consiliare che in sede di approvazione dello statuto in Consiglio comunale nel 2009 estese l’oggetto sociale inserendovi proprio la possibilità di rimozione dei manifesti abusivi) e il contratto ha un costo per il Comune di Catania di 77 mila euro. “Per questo – conclude Navarria – in sede di commissione abbiamo chiesto all’Assessore al Bilancio di agire quanto prima per chiedere il risarcimento dei costi del servizio di deaffisione e ripulitura direttamente alle società interessate”.