Ciò premesso, dissentiamo dallo scenario politico, nel quale le forze in campo discutono sul berlusconismo e sull’antiberlusconismo. Il Cavaliere è in campo da 16 anni, forse lo resterà ancora per qualche anno, ma è comunque una figura destinata ad eclissarsi. Questa non è politica, cioè l’arte di fare scelte al più alto livello, nell’interesse dei cittadini, i quali devono avere un punto principale di riferimento nel valore dell’equità. Le forze politiche in campo devono misurarsi sui programmi e sulla capacità di realizzarli.
Fa bene Berlusconi a programmare la richiesta di fiducia della sua maggioranza, se esiste, su quattro titoli: federalismo, riforme, fisco e Mezzogiorno.
Naturalmente, quando si passa dai titoli ai contenuti la distanza può essere tanta ed è proprio su questo percorso che si verificherà la tenuta della maggioranza, ormai formata da tre gruppi (Pdl, Lega e Fli), oppure di una minoranza (Pdl, Lega), mentre tutti gli altri gruppi possono formare una nuova maggioranza.
A Palermo, in occasione del pronunciamento di Alfano che abbiamo riportato, vi era il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il quale ha espresso un elenco di risultati ottenuti contro la criminalità organizzata, veramente impressionante per efficacia. Il ministro Maroni e le Forze dell’ordine hanno potuto conseguire certi risultati anche perché i magistrati che coordinano le indagini sono stati determinanti per fare tabula rasa delle organizzazioni malavitose. Essi hanno seguito, come disse nel 1982 il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, le vie del denaro. Percorrendo queste vie, sono stati sequestrati beni mobili ed immobili ai criminali e, per ultimi, 800 milioni a quell’Aiello ritenuto prestanome di Bernardo Provenzano.
Tuttavia, la lotta deve aumentare di livello e di qualità, per andare a colpire non solo le intrusioni della ‘ndrangheta negli appalti della Calabria, ma le intrusioni negli affari pubblici della Lombardia e del Veneto, con le mani protese su Borsa, società finanziarie, nazionali ed off shore.
Aggiungo un plauso ad Alfano per il congegno di norme che hanno consentito i risultati esaminati.