Definire subito Patto Italia-Libia per sicurezza pescatori siciliani

PALERMO – “L’episodio che ha coinvolto il peschereccio siciliano Ariete, e che ha destato tanto allarme, conferma l’esigenza ormai inderogabile che sia raggiunto un patto definitivamente condiviso con le autorità libiche, per dare garanzie di sicurezza ai pescatori siciliani”. Lo ha detto in una nota il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo a proposito della vicenda del motopeschereccio siciliano mitragliato da una motovedetta libica sulla quale erano presenti anche alcuni militari italiani della Guardia di Finanza, come osservatori. Il presidente Lombardo ha anche espresso all’equipaggio “in attesa che venga fatta completa chiarezza sulla dinamica dell’episodio, la piena solidarietà della Giunta di governo siciliana”.
“Chiediamo all’Unione europea di intervenire immediatamente perchè un paese dell’Unione non può  appaltare la gestione dei diritti umani dei migranti al dittatore Gheddafi”. Queste le parole del presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, secondo il quale “le spiegazioni del ministro Roberto Maroni sulle sventagliate di mitra della motovedetta libica contro il peschereccio italiano e il suo equipaggio sono assolutamente disarmanti e imbarazzanti”. “Il piombo contro i pescatori siciliani – spiega in una nota l’esponente ecologista – non si può  derubricare a un incidente e non si può risolvere tutto con le scuse dei libici. è gravissimo poi che il ministro Maroni, nel giustificare il comportamento della motovedetta libica dica: ‘Penso che lo abbiano scambiato per una nave con clandestini’. Perchè? Ai migranti è forse lecito sparare addosso? è così che l’Italia vuole gestire i flussi migratori?”. “è sconcertante poi – conclude Bonelli – che la motovedetta da protagonista dell’attacco fosse stata donata alla Libia dall’Italia e che a bordo vi fossero militari italiani. è sempre più urgente che il Parlamento italiano riveda i termini dell’accordo sottoscritto con la Libia che rappresenta una vera vergogna internazionale”.
“Le scuse della Libia sono giunte a proposito e le ho apprezzate, perché le motovedette hanno un uso specifico: il contrasto all’immigrazione clandestina” ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, a margine della cerimonia d’inizio del progetto ‘Vivi le Forze Armate – Militare per tre settimane’ che si è svolto alla caserma Gamerra di Pisa. “Credo che ci sia stato un errore da parte loro – ha aggiunto La Russa – e che questo non possa e non debba più avvenire. Questo non è soltanto il nostro auspicio ma è anche un aspetto da precisare operativamente, come si sta predisponendo a fare il ministro Maroni, che ha avviato un’inchiesta per verificare quanto è accaduto”. Il ministro della Difesa ha concluso che “In futuro non devono ripetersi equivoci di questo genere”.