Un modo per ridurre il trauma ad un bambino ospedalizzato

CALTAGIRONE (CT) – L’Associazione per il bambino in ospedale, fondata nel 1978, promuove l’umanizzazione dell’ospedale. I volontari Abio si occupano di sostenere ed accogliere, in collaborazione con medici e operatori sanitari, bambini e famiglie che entrano in contatto con la struttura ospedaliera. Nello specifico come spiega la dott.ssa Alba Turco, presidente di Abio Caltagirone “mira a ridurre al minimo il potenziale rischio di trauma che ogni ricovero presenta, collaborando con le diverse figure operanti in ospedale per attuare, ciascuno nel proprio ruolo, una strategia di attiva promozione del benessere del bambino; promuove eventi ludici e di sostegno, per facilitare una permanenza serena all’interno del contesto ospedaliero; sensibilizza il territorio di appartenenza sulla dimensione affet-tiva ed emotiva dell’ospedalizzazione dei bambini e delle loro famiglie ed inoltre sviluppa tra operatori ed opinione pubblica una crescente attenzione alle indicazioni previste dalla Carta dei Diritti del Bambino in ospedale, già adottata presso l’Ospedale Gravina di Caltagirone”.
 “L’Abio è nata quando ancora l’assistenza ospedaliera era agli albori dal punto di vista dell’umanizzazione – ha aggiunto la dottoressa Turco -. Quando i bambini venivano curati negli ospedali erano lasciati soli, in particolare al nord, vivendo il dramma dell’ospedalizzazione causando grossi traumi e rendendo difficile anche le cure, cosa che non è avvenuta presso l’Ospedale Gravina. È ovvio che tutto ciò si ripercuote sul risultato delle cure perché poi i bambini soffrono della lontananza dai loro punti di rife-rimento per cui regrediscono e la risposta alle cure è meno evidente.
“Poter vivere in un ambiente confortevole, che richiama alla propria casa, all’ambiente familiare facilita sia il rapporto con la struttura che la risposta alle terapie”.
Attività mirate esclusivamente al bambino attraverso l’accoglienza al momento del ricovero; con giochi e attività ricreative, per poter sorridere anche in ospedale; collaborazioni con il personale sanitario per la preparazione alle procedure terapeutiche e allestimento di reparti più accoglienti e colorati.
Mentre per le famiglie i volontari Abio mostrano la loro disponibilità all’ascolto, con una presenza discreta e familiare, e soprattutto l’accudimento e la cura del bambino nel caso in cui il genitori debba assentarsi per provvedere ad altre incombenze. “Abio Caltagirone è nata in occasione del Giubileo perché ci fu la volontà della Diocesi di realizzare dei progetti importanti a favore dei bambini – ha aggiunto la dott.ssa Turco -. Abbiamo cominciao arredando la sala giochi intitolandola a Maria Di Pietro, una grande pediatra, poi le volontarie hanno prestato accoglienza ai bambini e alle famiglie ed aiutando quest’ultime quando se n’è presentata la necessità.
“Lo scopo di Abio è quello di cercare più confortevole e ridurre l’impatto con una struttura che ha le sue regole e procedure che a volte non sono piacevoli”.
L’appuntamento con l’Abio Caltagirone sarà, in occasione della Sesta Giornata Nazionale “Per Amore Per Abio” il prossimo 25 settembre a Piazza Bellini ed il 26 settembre in Piazza Municipio finalizzato alla raccolta fondi e alla sensibilizzazione di nuove volontarie per stare accanto ai più piccoli in particolari mo-menti della loro vita.
 

 
Focus. Nella città calatina è stata fondata nel febbraio 2001
 
Abio Caltagirone, fondata il 5 febbraio 2001, promuovere l’umanizzazione, il sostegno e l’accoglienza di bambini e famiglie, al fine di attenuare i fattori di rischio derivanti dall’ingresso in una struttura ospedaliera. Abio Caltagirone, con il suo presidente la dottoressa Alba Turco, in questi anni ha promosso l’arredamento della Sala giochi della Divisione di Pediatria, ha fornito due macchine elettriche per il trasporto dei piccoli in ospedale, giochi per creare un ambiente familiare, insieme al Rotaract ha sostenuto il progetto Animali, ha realizzato il progetto di arredamento “la Sala coccole” con la Fondazione Abio Italia ed insieme al Distretto Rotary 2110 Sicilia-Malta ha acquisito dei giochi per il progetto “un giocattolo per un sorriso”, nelle scuole del I e II Circolo ha promosso la cultura della solidarietà, col Distretto del Csv Etneo ha promosso il volontariato, insieme al Rotary Club ha organizzato il Forum “Aiutiamoli a crescere” adottando la Carte dei diritti dei bambini in ospedale e durante Trenta ore per la vita ha destinato i proventi della raccolta alla Fondazione Abio Italia.