Neogruppo Ars “Popolari per l’Italia di domani”

PALERMO – Ieri, a Palazzo dei Normanni è stata la giornata dedicata alla discussione sulle dichiarazioni del governatore rese la scorsa settimana, in occasione della presentazione della  nuova squadra di governo.
Durante la seduta pomeridiana all’Ars si è registrata la presenza come spettatore del co-coordinatore del Pdl Giuseppe Castiglione il quale ha dichiarato che il suo partito a un governo tecnico farà un’opposizione tecnica perchè il governo Lombardo dall’inizio della legislatura ha fallito gli obiettivi. Carmelo Incardona che aveva aderito a Futuro e libertà ha annunciato che lascia il movimento e entra nel gruppo misto.
Nella stessa giornata c’è stata anche la nascita di un ennesimo gruppo politico dalla scissione di uno dei partiti che, all’inizio delle legislature nazionale e regionale, dovevano garantire il bipolarismo in Italia. è nato infatti il nuovo gruppo “Popolari per l’Italia di domani”, che ha provocato la defezione di 8 deputati dal gruppo Udc all’Ars. è stato l’ex segretario siciliano dell’Udc Saverio Romano a mostrare in sala stampa a Montecitorio a Roma l’atto di nascita di un nuovo gruppo parlamentare. “Per ora, ha detto Romano, siamo cinque.  Ma attendiamo tante altre adesioni”.
Saverio Romano ha tenuto a chiarire che la decisione di uscire dall’Udc non ha nulla a che vedere con il voto di fiducia al Parlamento e che si tratta di un gruppo autonomo rispetto al partito del Premier Berlusconi. Sulla questione siciliana, l’ex numero uno dell’Udc regionale è stato  molto critico con il governo Lombardo e con lui l’ex ministro siciliano Calogero Mannino. “Da ciò che è avvenuto in Sicilia – ha detto Mannino – si capisce  quali siano le vere intenzioni di Casini a livello nazionale”. “Vorremmo che Casini tornasse sui suoi passi – conclude Mannino – e che annunciasse la nascita di un vero terzo polo: un vero centro che dialoghi con il centrodestra. La tradizione Dc non può finire (così come avvenne 16 anni fa) all’interno della sinistra. Noi dobbiamo difendere quella tradizione e preservarla da qualsiasi cosa possa metterla a rischio”.
Del nuovo gruppo fa parte Rudy Maira che in una conferenza stampa all’Ars ha ufficializzato la scissione anche in Assemblea Regionale. “Non c’era altro da fare che uscire dall’Udc  – ha dichiarato Maira – e formare nuovi gruppi all’Assemblea regionale e alla Camera”. Lo ha detto Rudy Maira ufficializzando così in conferenza stampa nella sede dell’Ars l’uscita di alcuni deputati regionali dal gruppo dell’Udc.
Oltre a Rudy Maira, ormai ex capogruppo Udc, erano presenti in conferenza stampa i deputati regionali Toto Cordaro, Pippo Gianni, Marianna Caronia, Nino Dina, Fausto Fagone. Anche se assenti, hanno aderito al nuovo gruppo anche Orazio Ragusa e Totò Cascio. Il gruppo di parlamentari fa riferimento all’ex segretario siciliano Saverio Romano, al senatore Totò Cuffaro, e agli onorevoli Giuseppe Drago e Calogero Mannino, tutti in rotta con la linea del leader Pier Ferdinando Casini che ha scelto di appoggiare in Sicilia l’esecutivo di Raffaele Lombardo e a Roma di confermare l’opposizione al governo Berlusconi. Nel gruppo dell’Udc, che era composto da 11 deputati, rimangono tre parlamentari: Mario Parlavecchio, Giovanni Ardizzone e Marco Forzese.
Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, ha commentato la nascita del nuovo gruppo in modo tiepido dichiarando di non preoccuparsi per queste defezioni poiché è convinto che in Sicilia i voti dell’Udc invece di diminuire aumenteranno. Gli scissionisti dell’Udc chiedono di poter tornare alle urne “per dare un governo vero alla Sicilia”.