Cosicché, secondo le previsioni, il debito pubblico dovrebbe aumentare di 83,5 mld. Dai numeri elencati risulta ben evidente che questo obiettivo sarà fortemente superato.
Le cause di tale pessimo risultato, appunto un fallimento, sono due. La prima riguarda l’incapacità del Governo di stimolare l’economia per portare il Pil ad un incremento di oltre il 2%, come sta facendo la Germania. La seconda, ancora più grave, di non avere tagliato la spesa corrente, falcidiando il parassitismo, gli sprechi, i privilegi di un ceto politico, burocratico, imprenditoriale e sindacale, che mangia nella greppia pubblica a quattro mani, facendola sempre di più indebitare.
In questo quadro, Tremonti ha commesso un altro gravissimo errore di politica economica: ha tagliato le spese correnti con una linea orizzontale; con ciò, punendo gli enti virtuosi e non penalizzando a sufficienza gli enti viziosi. Si tratta, quindi, di una politica economica non rigorosa, che ha lasciato inalterati gli equilibri; mentre una manovra economica deve apportare correzioni ove abbisognano. Insomma, gli occhiali di Tremonti non hanno messo a fuoco la sua vista, ovvero, peggio, egli ha visto le cose, ma ha fatto come le tre scimmiette.
Da più di un anno Tremonti non firma il mandato per trasferire alla Sicilia le risorse Fas per 4,3 mld. Abbiamo l’impressione che egli voglia affamare la Sicilia, negandole quanto è suo diritto avere, con lo scopo di prosciugare le disponbilità finanziarie e, quindi, portarla al dissesto. Appunto il dissesto è una delle cause per le quali si può sciogliere l’Assemblea con relativa decadenza del presidente della Regione, in modo da nominare un commissario governativo che possa mettere ordine.
La manovra è subdola, ma appropriata allo scopo di buttare giù il presidente dei siciliani, Raffaele Lombardo, e mandare il popolo alle elezioni, possibilmente in concomitanza con quelle nazionali che verosimilmente si svolgeranno in aprile 2011. Lombardo deve subito attivare non solo una pressione politica insieme con i nuovi alleati (Udc di D’Alia, Finiani, Rutelliani e Pd), ma anche procedimenti giudiziari sia davanti alla Corte costituzionale che dinnanzi alla Corte di giustizia europea. L’obiettivo più importante è quello di riattivare l’Alta Corte e di mettere in mora il Governo nazionale. Altro che occuparsi della Tirrenia.