Pedara sommersa dai rifiuti ma il sindaco non dà udienza

CATANIA – Pedara è uno dei paesi coinvolti nella devastazione del territorio del Parco dell’Etna ad opera dei rifiuti di ogni tipo dispersi per i boschi. Abbiamo preso tre appuntamenti con il sindaco, e tutti e tre sono stati disattesi. Non è difficile immaginare che un trattamento di questa fatta nei confronti della cittadinanza sia la spia del disinteresse che il Sindaco nutre verso il suo territorio. Quando le istituzioni non danno risposte, o peggio, non sentono il dovere di dare risposte, è probabilmente il segno di uno scollamento tra il voto e l’Amministrazione.
Ma visto che ne avevamo parlato qualche mese fa, abbiamo ritenuto di controllare sul territorio se la situazione  fosse spontaneamente cambiata. Di certo è cambiata, ma in peggio. Sono state tagliate le erbacce che rasentavano il manto stradale, e sono emersi i quintali di rifiuti che vi si erano annidati. I cassonetti  rimangono pieni oltre misura per giorni, l’impressione è che non vengano mai svuotati, ma in realtà sono solo svuotati con cadenza insufficiente. Una lunga scia di spazzatura, trasportata dalla pioggia, dal vento e dai cani randagi, si allunga per le strade, invade le carreggiate ed i boschi. Nei boschi, infine, assieme ai rifiuti solidi urbani, continuano ad albergare materassi, frigoriferi, divani, amianto, televisori e quant’altro si possa desiderare vedere in una discarica abusiva.
La situazione peggiora ed è a livelli tali che non si è mai visto tale scempio del territorio neanche nei paesi in via di sviluppo. Pedara  spende 500.000 euro per l’ambiente ed il territorio per ottenere questi risultati (fonte certificato consuntivo anno 2008), come spende questi soldi?
C’è poi il tema del controllo del territorio, per cercare di beccare quei furbi che scaricano rifiuti speciali nelle campagne. Neanche su questo punto possiamo essere benevoli, visto che nell’anno in corso sono stati erogati finanziamenti pubblici ai comuni per la videosorveglianza. Parecchi sono i comuni che ne hanno approfittato, evidentemente Pedara non ha ritenuto di dover cogliere l’opportunità per fare qualcosa di concreto per il suo territorio. In queste condizioni, pensare ad uno sviluppo turistico è assurdo, nessuno si metterebbe  mai in testa di fare una qualsiasi struttura ricettiva in mezzo alla monnezza.

Gianluigi Cerami
collegio dei professionisti  di Veroconsumo