Permessi sindacali ridotti del 30%

PALERMO – La Giunta di governo, riunita sotto la presidenza di Raffaele Lombardo, ha approvato le direttive all’Aran Sicilia per il rinnovo dell’accordo regionale quadro sulle aspettative e i permessi sindacali. In occasione dell’ultimo accordo, stipulato nel giugno del 2003 e scaduto lo scorso 26 settembre, il contingente complessivo annuo di permessi sindacali era di 35mila giornate lavorative da distribuire proporzionalmente in relazione al numero dei dipendenti, tra comparto e area della dirigenza. Con l’approvazione delle direttive, nelle more della definizione del nuovo accordo, il numero dei permessi già previsti viene decurtato del 30%.
A regime, nell’arco di un triennio, dovrà essere predisposta una riduzione graduale dei permessi per tutto il personale in servizio, in modo tale da comprimere il divario esistente rispetto alla disciplina in vigore in ambito statale.
Previsto, inoltre, per i dirigenti sindacali, un tetto massimo per il cumulo dei permessi: non potrà superare il 50% delle giornate lavorative. I permessi sindacali erano stati oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti nell’ambito della relazione sul giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione per il 2008.
“È un’ipotesi di lavoro accettabile quella di ridurre i permessi sindacali, decisi dalla giunta regionale, ma è necessario definire un accordo alla sede dell’Aran” ha detto ieri il segretario regionale della Uil Sicilia, Claudio Barone, intervenendo sui tagli disposti dalla giunta regionale.
“Siamo assolutamente convinti che in questo momento anche il sindacato debba fare la propria parte, per dare così un segnale di maggiore rigore al funzionamento della macchina amministrativa della Regione – prosegue – Ci sono tante cose da correggere e servizi più efficienti sono fondamentali per lo sviluppo della Sicilia. Abbiamo visto che l’intenzione del governo è quella di tagliare diverse spese. Non riusciamo ad apprezzare l’effettiva valenza di tutti questi interventi ma vogliamo dare comunque un segnale forte”.