Case, in frenata prezzi e transazioni siamo tornati ai livelli di sette anni fa

Palermo – “C’è la crisi, non si comprano e non si vendono più case”. “La mia abitazione sta perdendo valore”. “Le banche non fanno più mutui”. In una società basata sulla famiglia e sugli investimenti sicuri come quella italiana e siciliana in particolare, la “casa” rappresenta da sempre qualcosa di fondamentale: un obiettivo di vita, un valore assoluto, quasi sacro, un bene che produce reddito senza rischi. è per questo che l’allarme generale che si è abbattuto sul fronte economico, con la crisi delle banche americane, non poteva che gettare ombre foschissime sul nostro mercato immobiliare, dando luogo alle dicerie – più o meno vicine alla realtà – che abbiamo sopra accennato.
In realtà, però, una frenata c’è stata e continua ad esserci. Parziale, con forti distinguo tra aree geografiche e tipo di immobili, ma c’è e i dati la registrano in modo inequivocabile. Anche in Sicilia.
Basta leggere con attenzione i dati pubblicati recentemente dall’Osservatorio Immobiliare dell’Agenzia del Territorio, la fonte più autorevole del settore in Italia.
VOLUMI – Per quanto riguarda l’intero anno 2008 si è segnalato un decremento complessivo del 13,7% rispetto al 2007. Complessivamente, nel 2008 si sono registrate un totale di 1.519.796 transazioni, un livello che ha fatto tornare il mercato ai volumi del 2001/2002. Tale tendenza negativa, poi, è risultata in aumento con il suo culmine nel IV trimestre 2008, che ha visto rispetto all’anno precedente una diminuzione del 16,5% (492.453 transazioni nel IV trimestre 2007; 411.423 nello stesso periodo del 2008). Tale calo di compravendite, inoltre, è risultato maggiore nel Nord e nel Centro (-16,4%) e più contenuto al Sud (-11,6%), e in generale particolarmente accentuato nei comuni minori. In questo senso, il dato di Palermo è indicativo: nel 2007 in città sono state registrate 6.447 transazioni, l’anno successivo 5.741, con una flessione dell’11%; in provincia, invece, le transazioni 2007 sono state 6.683 contro le 5.880 del 2008, con un decremento del 12%. Percentuali che crescono di molto a Catania, dove la flessione tra il numero di transazioni del III trimestre 2008 rispetto al medesimo periodo dell’anno 2007 è addirittura del 16,8% in città e del 14,1% in provincia.
QUOTAZIONI – Nel II semestre 2008 è stata registrata una lieve variazione del valore medio nazionale, per unità di superficie commerciale, degli immobili residenziali con la quotazione media che sale a 1.582 €/mq, crescendo così solo del +0,2% rispetto al primo semestre 2008. Le quotazioni, quindi, sono mediamente stazionarie, in netto contrasto con le variazioni al rialzo dei semestri precedenti (+1,4% del I semestre 2008 rispetto al II semestre 2007). Su base annua, invece, nel II semestre 2008 le quotazioni sono cresciute mediamente del 1,6% contro il 4,3% registrato lo scorso semestre. Nelle grandi città sopra i 250 mila abitanti, e questa è la vera notizia, è avvenuta la prima, seppur lieve, flessione delle quotazioni (- 0,6% il decremento dei prezzi delle abitazioni, rispetto al +1,1% registrato nel I semestre 2008). Negli articoli di approfondimento della pagina analizzeremo il dato siciliano nel dettaglio.
Fatturato – Tutto ciò si è ripercosso inevitabilmente sul fatturato complessivo. Pari a circa 127 mld di euro nel 2007, si è ridotto infatti a 112 mld nel 2008, con una flessione pari al 12% circa.
Cosa dobbiamo dedurre? Che le voci di popolo accennate sopra nascondevano più di un fondo di verità? Forse. O forse no. Se certamente possiamo considerare un certo rallentamento nel mercato immobiliare italiano da circa 3 anni a questa parte, pure la parola “crisi” sembra assolutamente esagerata, e ciò è dimostrato da livelli di compravendita comunque piuttosto elevati (che coinvolgono mediamente quasi due italiani su 50 all’anno). La casa, in Italia, è ancora un bene troppo prezioso per perdere valore e interesse sul mercato. Ma già il dato delle grandi città ci presenta una società in evoluzione. Dati parziali, che andranno verificati nel tempo.