Catania – Gestione degli impianti sportivi, il Comune se la prende comoda

CATANIA – Protestano le associazioni, le società, le federazioni sportive per l’attuale situazione relativa alla gestione degli impianti sportivi comunali, che rischia di compromettere lo svolgimento delle attività in città. A Catania, nelle ultime settimane, sono state tante le manifestazioni, da una parte di dissenso nei confronti di scelte operate dall’amministrazione in ordine alla concessione della gestione di alcuni impianti, dall’altra di protesta per la mancata apertura di altri, come ad esempio la piscina comunale di Nesima, l’unica attrezzata per permettere lo svolgimento di attività ludiche e sportive da parte dei diversamente abili, perché priva di barriere architettoniche.
E proprio i diversabili, con i loro familiari, si sono dati appuntamento di fronte l’impianto comunale per chiedere certezze in ordine all’apertura della struttura che, chiusa per lavori di manutenzione e di messa in sicurezza, avrebbe già dovuto aprire lo scorso 27 settembre.
“L’assenza di programmazione per l’inizio della stagione sportiva 2010-2011, la mancanza di adeguate risposte alle innumerevoli richieste da parte delle singole società, stanno creando un notevole disagio, sia per la preparazione atletica sia per l’attività di avviamento allo sport e ludica–ricreativa a fini riabilitativi a favore di persone con disabilità”. Lo dice Salvo Mirabella, dell’associazione sportiva Disabili come ginestre onlus, che ricorda anche come l’impianto serva a numerose società e che sono circa un migliaio le persone che, ogni giorno, utilizzano la struttura.
“Riteniamo – aggiunge – che tutto questo si sarebbe potuto evitare se ci fosse stato un maggiore impegno da parte dall’assessorato allo Sport nel dare le opportune indicazioni per tempo, così come è avvenuto nella stagione 2009-10, dove tutto è stato programmato entro agosto e le attività sono iniziate il 15 settembre”.
La piscina dovrebbe riaprire venerdì prossimo, come ha assicurato Manlio Messina, presidente della Commissione consiliare Sport e cultura, ma la sensazione di essere stati “scippati” di un diritto rimane negli utenti dell’impianto.
Stesso discorso, anche se più complicato, riguarda il mondo della pallavolo, “sfrattato” sagli impianti comunale e oggi costretto a chiedere ospitalità alle palestre dei Paesi etnei. La Fipav (Federazione italiana pallavolo) non può, infatti, né utilizzare il Palaspedini, chiuso per lavori di manutenzione, né il Palacatania, di cui ha avuto la gestione negli ultimi anni. Le convenzioni con le federazioni sportive sono infatti scadute lo scorso 30 settembre e non sarebbe stato possibile prorogarle perché in contrasto con il regolamento comunale per la concessione degli impianti sportivi.
“Abbiamo un regolamento comunale – spiega il sindaco Stancanelli – che stabilisce gli affidamenti a terzi sulla base di una procedura pubblica a cui ci atterremo rigidamente. il funzionamento delle strutture è comunque garantito dal Comune che si riprende temporaneamente la titolarità della gestione del PalaCatania e degli altri impianti, visto che l’Avvocatura comunale ha dato parere contrario sulla legittimità di operare una proroga delle convenzioni”.
Una domanda, però, si impone a questo punto: se il regolamento, tanto voluto dall’ex assessore allo Sport Antonio Scalia proprio per dare una svolta al settore, è stato approvato dal Consiglio comunale lo scorso marzo,  come mai non sono stati predisposti i bandi per permettere il regolare inizio dell’attività sportiva?