Regione no Pec, cittadini ammutoliti

Quando si dice Pec, gli stessi pubblici funzionari non sanno di cosa si sta parlando. Ma come? La posta elettronica certificata che doveva servire a rendere più semplice il dialogo tra amministrazione e cittadino? Che non lo sappia un dipendente regionale è grave, ma assolutamente giustificato visto che alla Regione nessuno dei duemila diriginti si è preoccupato di dare applicazione alla legge 69/09 che chiedeva la pubblicazione in home page di almeno un indirizzo Pec. Il bello è che il cittadino siciliano non solo non trova mezzo indirizzo Pec sul sito della Regione, ma anche se chiama all’Urp, Ufficio realzioni col pubblico o manda un email avrà una risposta, solo in cinque casi su 27. E dire che, proprio in quest’ultimo mese, la Regione stessa ha mandato una nota agli Enti locali per sapere se si sono messi in regola con la Pec.
 
Pec, posta elettronica certificata, questa sconosciuta. A questo slogan il cittadino potrebbe ispirarsi visitando il sito web della Regione Siciliana.
Eppure il ministro della Pubblica Amministrazione ed Innovazione, Renato Brunetta, ha parlato chiaro: le Pa sono tenute ad attivare proprie caselle di posta elettronica certificata, pubblicare almeno un indirizzo mail certificato Pec nella home page dei propri siti internet entro il 30 giugno 2009, come richiesto dall’articolo 35 della legge 69/2009 e comunicare l’elenco delle Pec al DigitPA (ex CNIPA), l’ente pubblico non economico che opera per conto del Ministero (Le norme di riferimento sono: il decreto lgs. 82/2005, il decreto legge 185/2008, la legge 2/2009, la legge 69/2009).
Non solo. Nei giorni scorsi, Brunetta ha emanato un’altra circolare riguardante le modalità di presentazione tramite PEC delle domande di ammissione ai concorsi pubblici.
Il “Quotidiano di Sicilia” ha indossato i panni del cittadino che, attivata la propria Pec gratuita, fornita dal Ministero mediante il sito: www.postacertificata.gov.it, ha cercato di reperire un indirizzo pec della Regione Siciliana nell’apposita rubrica del sito.
Rien de rien, niente di niente, la rubrica presente all’interno del proprio spazio su posta certificata.gov.it non ha fornito risultati. Ci siamo quindi tuffati, direttamente, nel sito www.indicepa.it, che consente di effettuare ricerche sugli indirizzi Pec degli enti pubblici centrali e locali. Ricerca vana: dall’indice risulta che su 20 regioni italiane, 10 hanno comunicato il loro indirizzo Pec (inclusi anche 5 Consigli regionali) tra queste non compare la Sicilia.
Stessa cosa abbiamo fatto con il sito: www.paginepecpa.gov.it, anche questo servizio permette di fare una ricerca sugli indirizzi Pec attivati dagli enti pubblici.
è strano verificare che su www.paginepecpa.gov.it non appare ancora l’indirizzo di nessun ente Regionale. Su quest’ultimo sito (alla data del 17 ottobre 2010) abbiamo trovato 420 risultati optando per la scelta tutte le categorie presenti in Sicilia. Nessuna traccia dell’ente regionale. Abbiamo anche inviato una richiesta al Ministero per conoscere lo stato dell’arte degli indirizzi siciliani registrati all’indice: attendiamo ancora che qualcuno risponda.
Dopo aver verificato che sul sito della Regione non erano pubblicati indirizzi pec utili per l’utilizzo da parte del cittadino, decidiamo di usare il telefono; un’odissea ottenere informazioni telefonicamente: dal centralino regionale siamo stati dirottati su diversi uffici non competenti in materia. Decidiamo quindi di scrivere un’e-mail agli uffici relazioni con il pubblico dei dipartimenti regionali, utilizzando gli indirizzi pubblicati sull’apposita pagina del portale siciliano. Su 27 uffici contattati via mail non certificata ci rispondono in 5, come raccontato nell’articolo pubblicato sulla nostra testata sabato 16 ottobre 2010.
Le risposte, talvolta discordanti tra loro, ci hanno comunque permesso di ricostruire lo stato dell’arte dell’uso della Pec in Regione.

La Regione inadempiente sollecita gli Enti locali
Un mese fa alcuni presidenti delle Province e sindaci di Comuni siciliani hanno ricevuto una nota (la n. 23129 del 15 settembre 2010) che sollecitava una precedente comunicazione (la circolare n. 10338 del 26 aprile 2010) con la quale il Servizio 2 del dipartimento Autonomie locali dell’assessorato regionale alle Autonomie locali e Funzione Pubblica, effettuando un monitoraggio sull’applicazione in Sicilia della normativa riguardante l’istituzione ed utilizzo della PEC da parte degli enti locali, ricordava a questi ultimi l’obbligatorietà dell’adempimento, segnalando che l’inosservanza dell’obbligo potrà determinare l’avvio del procedimento per l’adozione di un intervento sostitutivo. È stato fatto obbligo agli enti di fare pervenire la comunicazione alla Regione entro il 15 ottobre 2010.
Ce la farà la Regione ad ottemperare allo stesso obbligo che richiede agli enti locali?