Benzinai in attesa di una rete riformata

CALTANISSETTA – Si è riunita la presidenza Faib regionale della Sicilia, presso la sede della Confesercenti di Caltanisetta, per esaminare lo stato della rete nell’Isola alla presenza del presidente nazionale Faib, Martino Landi, del direttore nazionale Faib, Gaetano Pergamo, del presidente della Confesercenti nissena, Lillo Randazzo, e del direttore Michele Giarratano, dei presidenti e direttori di ogni capoluogo di provincia, guidati dal presidente regionale Stello Bossa e dal coordinatore regionale Salvo Basile.
L’incontro è servito per fare il punto sulla distribuzione carburanti in Sicilia e a rilanciare l’azione della Faib (Federazione autonoma italiana benzinai) sul territorio regionale.
“La rete carburanti in Sicilia – afferma Stello Bossa – è costituita da 498 stazioni di servizio, 595 stazioni di rifornimento, 622 chioschi, 22 aree di servizio autostradale censite più aree di servizio su tangenziali e vie di grandi comunicazione, per un totale di 2.400 impianti corrispondenti all’8,2% dell’intera rete nazionale”.
“La rete carburanti in Sicilia – dichiara il direttore nazionale, Gaetano Pergamo – si pone al di sotto dell’erogato medio rilevato a livello nazionale che è di 1.660.000 litri, mentre in Sicilia è di 1.480.000. Si registra un potenziale margine di crescita sia nella direzione dell’innovazione che dell’ammodernamento delle strutture. Infatti, un’area dove concentrare l’innovazione è certamente data dai self service dove in Sicilia si contano 797 pre pay, 180 post pay e 205 punti vendita che hanno sia post pay che servito”.
“Bisogna innovare – sostiene il presidente nazionale Landi – puntando sugli investimenti relativi ai carburanti eco-compatibili, a fronte di un’importante crescita del parco autovetture a trazione gpl e metano, che registrano un incremento medio nell’ultimo triennio di circa il 20%. In Sicilia sono presenti il 5% dei distributori gpl Italia e il 2,4% dei distributori a metano”.
“Inoltre – afferma il presidente regionale, Stello Bossa – un dato che caratterizza la filiera della distribuzione  carburanti in Sicilia è la forte presenza di retisti privati che raggiungono in alcune province oltre il 60% degli impianti. Altra singolarità dell’Isola è che di fatto è stata esclusa dall’azione di fusione Total-Erg condotta a livello nazionale”.
“Alla luce di questa analisi – afferma il coordinatore regionale della Faib, Salvo Basile – occorre che il governo locale intervenga prontamente sulla riforma della legge di settore per accelerare il processo di razionalizzazione della rete, prevedendo la chiusura degli impianti incompatibili, il rilancio degli investimenti per ammodernare gli impianti e lo sviluppo delle attività non oil, oltre a riaprire il confronto sul tema legato agli orari e alle turnazioni rispetto al quale la categoria si era espressa presentando una proposta attualmente all’esame dell’Assessorato al ramo”.
 


L’Eni punta su nuove tecnologie per prevenire fuoriuscite di petrolio
 
MILANO – Il presidente del “Massachussets Institute of Technology” (Mit), Susan Hockfield, e l’Ad di Eni, Paolo Scaroni, si sono incontrati ieri presso la sede del Mit a Cambridge, Massachussets, per un bilancio sui progetti di ricerca sulle fonti di energia e per annunciare nuove aree di collaborazione nello sviluppo di tecnologie, finalizzate a neutralizzare le conseguenze delle esplosioni incontrollate di pozzi petroliferi e al contenimento del fenomeno dell’oil spill. I nuovi progetti includono materiali innovativi per il contenimento e la pulizia di eventuali fuoriuscite di petrolio.
Alla luce degli eventi accaduti nel Golfo del Messico, che hanno evidenziato la necessità di nuove tecnologie di perforazione e di sistemi di sicurezza, la ricerca ha concentrato gli sforzi su materiali nano-assorbenti. Questi materiali, studiati con successo al Mit, consentono di identificare, valutare, attrarre e catturare gli elementi inquinanti degli idrocarburi, e ridurre significativamente il loro impatto sull’ambiente. La partnership poi si concentra su una nuova area di ricerca: lo sviluppo di tecnologie cosiddette breakthrough per portare sotto controllo e fermare eventuali esplosioni di pozzi petroliferi in condizioni ambientali critiche come le acque profonde o le aree artiche.