E ora “mamma Regione” assuma tutti i precari nella Pa regionale

CATANIA – 19.357 operai precari dell’Azienda Foreste, 7.052 forestali del servizio Antincendio, 520 trattoristi dell’Ente Sviluppo Agricolo, 22.500 precari degli enti locali, 480 ex corsisti del Ciapi, 3.218 ex Pip dell’Emergenza Palermo, 1.800 dipendenti degli sportelli multifunzionali, formatori esterni degli enti di formazione professionale: stabilizzazione per tutti.
Dopo le selezioni farsa ed incostituzionali volte a stabilizzare 4.808 dipendenti appartenenti alle categorie A e B della Regione siciliana, che da gennaio avranno un contratto a tempo indeterminato, ora tutti i politici tirano acqua al proprio mulino chiedendo la stabilizzazione per i propri clientes.
“Condivido le proteste dei lavoratori precari del Comune di San Cipirello e mi auguro che la loro iniziativa sia seguita dagli altri precari dei Comuni siciliani per creare un movimento di opinione che convinca il Governo regionale ad estendere ai lavoratori degli Enti locali le garanzie assicurate ai 4.800 precari della Regione”. A dichiararlo è Salvino Caputo, Parlamentare del Pdl che, dopo avere ricevuto una delegazione di lavoratori accompagnati dal Presidente del consiglio comunale di San Cipirello, Vincenzo Geluso, ha presentato un’interrogazione urgente in Commissione Lavoro per impegnare il Governo regionale a avviare le procedure di stabilizzazione dei precari che lavorano nei Comuni siciliani. “Siamo di fronte a lavoratori di serie A e di serie Z, – ha affermato Salvino Caputo – alcuni già vicini alla stabilizzazione in Regione, altri lasciati ai rinnovi comunali. Serve una decisione unica che garantisca gli stessi diritti agli stessi lavoratori a prescindere dai luoghi di lavoro”.
Intanto poche settimane fa, Roberto Materia, presidente dell’Esa, ha varato la delibera che avvia la procedura per la trasformazione del contratto di 520 trattoristi da tempo determinato a tempo indeterminato. Ma la Regione, impegnata nella stabilizzazione dei 4.808 frena, ed ora (con il blocco della spesa regionale) è a rischio anche il prolungamento delle giornate di lavoro per loro originariamente auspicato, da 189 a 210.
Ma all’Ars continuano a spuntare disegni di legge per la stabilizzazione di varie categorie di lavoratori. La settimana scorsa è stato illustrato in commissione Bilancio il ddl per la stabilizzazione di 480 ex corsisti Ciapi.
Intanto è stato deciso l’umento di stipendio per i 3.218 ex Pip del progetto “Emergenza Palermo” che hanno svolto servizio fino al 30 aprile scorso e ora saranno stabilizzati nei ranghi della Regione (che ha già stanziato in Finanziaria 24 milioni di euro per quest’anno, 36 milioni per il 2011 e altrettanti per il 2012). Grazie ad un accordo sindacale siglato mercoledì notte, la busta paga dei 3.218 Pip (ieri, davanti al presidente Lombardo e all’assessore al Lavoro Piraino sono stati firmati i primi dieci contratti a tempo indeterminato) diventerà più “pesante” di circa 200 euro (passando dalle 600 alle 800 euro circa per 30 ore settimanali). Considerando poi i pensionamenti e le normali fuoriuscite da una parte e gli stanziamenti della Regione – già fissati a 36 milioni – dall’altra, saranno possibili nuovi aumenti già dal prossimo anno.
A decidere la distribuzione degli ex Pip ai vari enti, sarà la società Trinacria onlus. A voler utilizzare questo personale c’è anche la Regione in prima persona che, nonostante gli oltre 20.000 dipendenti (tra tempo indeterminato e determinato), sostiene di aver bisogno ancora di 700 assistenti amministrativi da utilizzare in diversi assessorati.
 


Figli e figliastri. Ci si dimentica dei 236 mila disoccupati siciliani
 
Ma se tutti si ricordano dei precari della pubblica amministrazione (importante bacino di voti passati e, si spera, futuri), entrati senza concorso negli uffici pubblici, che dire dei 236.000 disoccupati siciliani? Questi, senza santi in paradiso, prima non hanno avuto la possibilità di ottenere un ingresso “facile” in Pa, poi, una volta decisa la stabilizzazione (nel caso dei 4.851 che stanno sostenendo le selezioni) non sono stati ammessi alle prove perché, secondo quanto riferitoci dall’assessore alla Funzione pubblica Caterina Chinnici,  non avevano i requisiti previsti dall’art. 17, comma 12 della Legge 102/09. L’assessore Chinnici si dimentica però di tutta la normativa sovraordinata, ordinata e della giurisprudenza corrente, a cominciare dagli articoli 1, 3, 4, 51, 97 e 117 della Costituzione fino ad arrivare alle recenti sentenze del Consiglio di Stato (n. 4495/10) e della Corte Costituzionale (n. 235/10) che parlano chiaramente di incostituzionalità delle stabilizzazioni e di danni arrecati a tutti i legittimi aspiranti al posto pubblico.
Ma sì, il presidente Lombardo li assuma tutti: in fondo che saranno mai altri 2 miliardi di euro (per 55.000 nuove assunzioni) per una Regione indebitata di 5 miliardi?