Stop a Stancanelli sindaco e senatore

CATANIA – Sabato 21 ottobre, su iniziativa di Tonino Russo (Pd), componente della VII commissione Cultura della Camera dei Deputati, è stato presentato, presso il tribunale di Catania, un ricorso per mettere fine al doppio incarico tra parlamentare nazionale ed amministratore di comune superiore a 20.000 abitanti del sindaco di Catania Raffaele Stancanelli.
Si tratta di una “azione popolare” contro il sindaco-senatore Stancanelli, avviata da un cittadino elettore del comune di Catania, nel caso Salvo Battaglia.
Il ricorso è stato predisposto dall’avvocato Antonio Catalioto, in collaborazione con gli avvocati Walter Miceli e Fabio Ganci, il quale ha già ottenuto, qualche mese fa, il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’incompatibilità dei deputati regionali siciliani che svolgono contemporaneamente il ruolo di amministratori.
“L’iniziativa – dichiara Tonino Russo (Pd) – mira ad ottenere un nuovo pronunciamento della Consulta volto a ripristinare l’incompatibilità che fino al 2002 valeva per deputati e senatori”.
“Da allora – ricorda Russo – con il “caso Cammarata”, dopo cinquanta anni di orientamento conforme alla legge, la giunta per l’elezione della Camera adottò una nuova interpretazione”. “Con il ricorso, – come spiega Russo – visto che la Corte Costituzionale difficilmente contraddice se stessa, dovrebbe essere ristabilito il principio secondo il quale non è consentito il cumulo delle due cariche”.
“I parlamentari nazionali che si trovano nella condizione di incompatibilità – denuncia il deputato Pd – sono oltre 50. Per questo – conclude- ho sottoscritto il disegno di legge Lenzi che fissa la soglia di incompatibilità a 10.000 abitanti”.