Chi si loda si imbroda. Perchè è inutile sentirsi qualcosa o qualcuno, anzi controproducente. Per contro, importante è rendersi utili agli altri è migliorare se stessi, approfondendo la propria conoscenza.
Il sapere rende liberi. L’ignorante è incatenato alle credenze ed alle superstizioni, ed è vincolato dalla volontà degli altri. Far crescere il proprio sapere non è solo un diritto, ma un dovere, Più sai, più vali. Un valore immateriale, apprezzato da persone dello stesso tipo. Quando manca l’apprezzamento, però, non sempre manca il valore. Dipende dall’ambiente che si frequenta e se in esso circola conoscenza o ignoranza.
La conoscenza illumina il cervello di ognuno di noi, ci fa vedere le antiche origini e ci prospetta il futuro. Non sempre, però, la luce che si accende in noi orienta il nostro agire verso il bene, se non siamo assistiti dai valori pù alti che l’etica ci insegna. In questa discriminante vi sono i geni del bene e quelli del male: entrambi agiscono come geni, ma in versanti opposti.
La selezione dei migliori è una sorta di circuito positivo nel quale ognuno ci mette il meglio di sé, non guarda l’orologio ed è gratificato dal raggiungimento dei risultati. Sono proprio questi ultimi che danno il responso sulla capacità di ognuno di noi.
Si badi, non solo risultati economici o professionali, ma risultati nella vita come figli, come genitori, come persone che badano al bene comune o come soggetti che nella società vivono con la consapevolezza che occorra solidarietà e tolleranza. Non una tolleranza infinita, ma una tolleranza giusta ed equilibrata.
Certo, non si può essere tolleranti con chi non vuol sentire. Chi sbaglia una volta deve essere perdonato, compreso ed aiutato. Chi sbaglia la seconda voltà può essere perdonato, ma chi commette l’errore per la terza volta è stupido o in malafede e per tanto va punito.
Se non si dà l’esempio che ad ogni azione corrisponde una reazione (legge di Newton), non si diffonde il principio di equità secondo il quale vanno premiati i meriti e sanzionati e demeriti.