Fiera di Palermo, è l’ora dei veleni

PALERMO – “A questo punto – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi – ritengo che, nonostante sia stato fatto tutto il possibile per salvare la storica fiera del Mediterraneo, il commissario straordinario debba necessariamente portare a termine il suo mandato mettendo in liquidazione la Fiera. Non è bello quanto accaduto e da assessore e imprenditore non posso che evidenziare come il mondo produttivo palermitano sia stato poco sensibile sull’argomento e non sia stato in grado di mobilitarsi per quella che a parole, e da più parti, è stata definita una istituzione della città”.
Mastica amaro l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, dopo che la gara per organizzare e gestire lo svolgimento della sessantaquattresima Fiera campionaria internazionale di Palermo, in calendario dall’11 al 23 dicembre, è andata deserta. Nessuna offerta valida infatti è pervenuta entro le 12 di giovedì, termine ultimo indicato dal bando. Ad essere precisi, “è arrivata una sola busta, ma la commissione di gara, presieduta da un funzionario pubblico esperto in gare d’appalto – spiega il commissario straordinario dell’Ente Fiera, Gioacchino Mistretta – l’ha giudicata inammissibile”.
Già il 29 ottobre, in seguito alla pubblicazione dell’avviso per l’affidamento della gestione della Campionaria, la commissione di gara aveva dichiarato inammissibili le due uniche offerte pervenute da parte di due associazioni temporanee di impresa palermitane.
Martedì scorso, i termini del bando sono stati riaperti – così come previsto dalla legge – e il termine ultimo per la presentazione delle istanze era stato fissato per le ore 12 di due giorni fa. Nonostante tutti gli sforzi profusi, l’ente è destinata a perdere il “patentino” di Campionaria internazionale, avviandosi verso la liquidazione.
“Non vedo alternative, i tempi ormai non consentono più di intavolare altre ipotesi. Per quanto riguarda i 34 dipendenti – conclude Venturi – se ne parlerà in Giunta per individuare eventuali soluzioni al fine di salvaguardare i livelli occupazionali”.
“Quanto accaduto è inverosimile. Per anni è stata accusata la politica di inefficienza, di ritardi ed altro e non a torto. Oggi constatiamo che probabilmente qualcuno sta aspettando la parola fine per attuare un proprio progetto”, afferma in una nota Pino Apprendi, vice presidente della Commissione Attività produttive dell’Ars.
“Il totale immobilismo del governo regionale, presieduto da Raffaele Lombardo, è riuscito a distruggere un altro polo produttivo dell’economia siciliana e creare l’ennesima vertenza per i lavoratori”, aggiunge il presidente della commissione Attività Produttive dell’Ars Salvino Caputo, il quale oltre a presentare una interrogazione per conoscere “i motivi di questa ennesima paralisi” annuncia: “chiederò personalmente a Lombardo di venire a relazionare in commissione perchè sono convinto che se l’Ente Fiera fosse stato a Catania, lui certamente si sarebbe adoperato per salvarla e rilanciarla”.