Il valore che si crea non deve essere necessariamente economico, può essere anche sociale. L’importante è che esso aumenti costantemente. Ma chi è capace di creare valore? Solo chi è dotato professionalmente e moralmente, cioè chi è onesto e capace. Coloro che non possiedono questi due requisiti creano disvalore, che si sottrae al valore. La società italiana non è capace di separare nettamente valori da disvalori e, secondo la regola che tutti hanno famiglia, confonde colpevolmente gli uni con gli altri.
I partiti ricevono i rimborsi elettorali anche in caso di scioglimento anticipato delle Camere. Ancora oggi lo Stato sta pagando con i nostri soldi i rimborsi elettorali della tornata che vide Prodi vincente per 24 mila voti nel 2006. Infatti, tali rimborsi saranno completati nel 2011. Ma intanto dal 2008 sono partiti i rimborsi per la campagna elettorale che vide vincere il Cavaliere. Si tratta di centinaia di milioni di euro, non di bruscolini (1 euro per voto, moltiplicato per il numero di anni).
Il finanziamento pubblico dei partiti fu abolito a furor di popolo dopo il ciclone Mani Pulite, ma poi ripristinato con una denominazione diversa, cioè il rimborso elettorale.
Dal metodo democratico previsto in Costituzione, questi partiti hanno ribaltato l’indirizzo della Magna Carta e, con una tracotanza senza limiti, si sono approvati una legge elettorale detta porcellum che ha di fatto incentrato il potere di nomina di tutti i membri del Parlamento nelle mani di quattro o cinque persone. Altro che democrazia! Si tratta di una oligarchia conclamata.
Com’è noto, il partito che prende anche un solo voto più degli altri si aggiudica 340 seggi alla Camera su 630. Ecco perché Berlusconi lotterà con qualunque mezzo per evitare di cambiare questa legge.
Invece, essa va sostituita con un’altra. Noi pensiamo al maggioritario con il doppio turno alla francese che nel Paese transalpino funziona bene, seppur accoppiato a un regime presidenziale, cioè con l’elezione diretta a suffragio universale del presidente della Repubblica che ha compiti di gestione del Paese. Peraltro, il modello del doppio turno esiste già in Italia per l’elezione dei sindaci e funziona molto bene.
Attendersi reminiscenza dai responsabili dei partiti è illusorio. Solo l’opinione pubblica e i quotidiani che la rappresentano possono spingere al profondo cambiamento urgente e indifferibile.