ENNA – Gli effetti della crisi economica permangono sul territorio ennese che, lungi dal cogliere le opportunità auspicate, è appena riuscito a contenere gli esiti negativi confermando i dati attraverso i quali tradizionalmente si esprime.
Dall’analisi delle dinamiche economiche, effettuata dalla locale Camera di commercio, emerge un diffuso senso di attesa: che passi la crisi, che si metta riordino al territorio, che la politica intervenga con iniziative di lungo respiro, che il credito diventi più accessibile, che si avvii un esteso processo di infrastrutturazione materiale e immateriale dell’intera area provinciale.
Tuttavia, con più 16 imprese (144 iscrizioni e 128 cancellazioni), si chiude positivamente l’anagrafe del registro imprese presso la Camera di commercio di Enna del terzo trimestre del 2010, confermando la sostanziale tenuta avuta nei mesi precedenti.
Il numero delle imprese iscritte al registro di Enna è pari a 15.990 e nello specifico si tratta di 12.417 imprese individuali, di 1.435 società di capitali, di 1.217 società di persone e di 921 altre forme di impresa.
Il dato complessivo sulla natura giuridica delle imprese evidenzia un aumento delle imprese individuali con più 11 e delle società di capitali con più 3. Nei primi nove mesi dell’anno complessivamente il registro ha visto un aumento di 90 imprese a seguito di 706 nuove iscrizioni contro 616 cancellazioni.
La stragrande maggioranza delle imprese cancellate, 100 (pari al 78%) su 128 sono imprese individuali, mentre 13 sono le società di persone e 13 le società di capitali.
“Il terzo trimestre del 2010 – ha spiegato commentando i dati il presidente della Camera di commercio di Enna, Liborio Gulino – si chiude in positivo e si conferma la tenuta del sistema imprenditoriale ennese, che risulta fortemente indebolito per la pesantissima crisi ancora in atto che ha visto quasi dimezzate le commesse soprattutto in settori come quello dell’edilizia e dell’artigianato di produzione. Il dato conferma il giudizio di stagnazione della situazione economica provinciale”.
La sostanziale tenuta del numero di imprese attive può prestarsi a un’interpretazione non negativa delle dinamiche imprenditoriali, le quali però soffrono su altri aspetti quali la scarsa propensione all’export e il basso valore aggiunto. Su questi elementi la Camera di commercio ha avviato qualche concreta iniziativa volta a superare le negatività che esprimono.