Pesca di frodo, illegale ed abusiva la nuova truffa ai consumatori

TRAPANI – In linea con la sua forte tradizione ed il suo enorme “peso” specifico sul mercato nazionale, il settore della pesca in provincia di Trapani è uno di quelli che più pesantemente incide nel panorama italiano per abusivismo. Il che significa anche scarsa sicurezza per i consumatori.

La nuova frontiera della “truffa” ai consumatori nella provincia trapanese adesso è quella con cui si adotta un sistema abbastanza semplice: nei mercati, più o meno regolari, si confonde tra il pesce fresco anche quello surgelato.
In questo modo si può raggirare il consumatore magari facendogli dapprima vedere il pesce fresco e poi rifilandogli in busta quello surgelato, al prezzo ovviamente del prodotto fresco che è almeno il 30-40 per cento maggiorato.
La nuova tendenza del mercato nero nel trapanese sembra essere proprio questa secondo l’ultimo pesantissimo bilancio presentato dalla Guardia Costiera e dalla Capitaneria di porto sulla pesca di frodo. Solo nelle ultime settimane sono stati sequestrati per 4 tonnellate di tonno rosso e altri due mila e 500 chili di vario pesce. In tutto il valore commerciale di questo prodotto è di quasi 10 mila euro. Il pescato proviene dai porti di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo.

La maggior parte del prodotto, stimabile attorno al 45 per cento, viene venduto direttamente dai pescatori. Il 30 per cento viene introdotto nel mercato, la restante parte avviata ad altri mercati o alla trasformazione. Ma non finisce qui: nel corso di un blitz al porto di Mazara sono stati scoperti ben 6 venditori ambulanti sui 6 controllati (cioè il 100 per cento) che tra l’altro sono stati trovati in possesso di pesce non commestibile. Questo, quindi, lascia intravedere abbastanza chiaramente la pericolosità di questo fenomeno della pesca illegale ed abusiva per il consumatore. Le postazioni illegali allestite per la vendita del pesce, tra cui triglie, orate, gamberi, sarde, sgombri e polpi, si trovavano due in via Toscanini e le altre nelle piazze Tre Valli e Madonna del Paradiso e nelle vie Salemi e Roma. Il pesce sequestrato è stato sottoposto all’esame del veterinaio dell’Asl 9 che lo ha dichiarato non commestibile per carenze igienico- sanitarie.

La pesca di frodo nel 2008 vede, in un bilancio su territorio nazionale, 991 infrazioni e altrettanti arresti di persone mentre sono 884 i sequestri, con 5 milioni e 119 mila 874 chilogrammi di pesce confiscati dalle Capitanerie.