È stata seguita la via del denaro, indicata fin dall’inizio dal prefetto Dalla Chiesa, e si sono moltiplicati in prima istanza i sequestri dei beni e in successione le confische dei beni medesimi. è stata istituita l’Agenzia per la gestione di tali beni a Reggio Calabria e dovrebbe esserne aperta una seconda a Palermo.
Che c’entra la criminalità organizzata con la questione dei rifiuti solidi urbani (Rsu)? C’entra, eccome. Perché è proprio essa che dietro le quinte ha attivato il business dell’emergenza che le consente di trarre profitti in quanto le ordinanze saltano tutti i controlli e quindi possono essere favoriti gli amici degli amici che spesso sono prestanome di mafia e camorra.
È inspiegabile come un uomo politico accorto, Antonio Bassolino, sindaco di Napoli e presidente della Regione Campania per 18 anni, nonché commissario del Governo, non sia riuscito a creare il ciclo virtuoso che partendo dalla raccolta arrivi all’utilizzazione degli Rsu atti a produrre energia (gas ed elettricità). Delle due, l’una. O era un incapace o aveva interesse a che l’emergenza non cessasse. Stessa responsabilità è da attribuire a Rosa Russo Iervolino, persona sicuramente onesta ma non capace.
Tale autonomia provinciale esiste anche in Campania, sol che là il territorio della provincia di Napoli ha 3,1 milioni di abitanti e quello delle restanti quattro province (Caserta, Avellino, Salerno e Benevento) solo 2,7 milioni. Tuttavia, il principio europeo di sussidiarietà prevede che ogni territorio debba badare a sé stesso ed essere autosufficiente.
La questione vera non è quella di trovare nuove discariche o trasferire gli Rsu per nave o per treno ad altre regioni o ad altre nazioni. La questione vera è quella di completare il ciclo mettendo a reddito gli Rsu come prima indicato. Subito qualcuno pensa a termovalorizzatori o inceneritori. Sbagliato. Non sono questi gli impianti che possano completare il ciclo, bensì gli impianti industriali che servano alla produzione di energia. Inceneritori e termovalorizzatori hanno scarichi inquinanti nella misura del 30 per cento, perché bruciano la spazzatura a 1.200 gradi. Gli impianti industriali invece hanno un residuo del 3 per cento perché bruciano gli Rsu a 400 gradi. Solo gli orbi e i corrotti non vedono quanto scriviamo.