Opere nelle Riserve, sanatorie più snelle

PALERMO – La lentezza della burocrazia nell’amministrazione pubblica siciliana è purtroppo risaputa, tanto che proprio nelle ultime settimane la Regione si è vista piovere addosso la richiesta di risarcimenti milionari da parte di imprese che hanno ricevuto delle autorizzazioni con anni di ritardo. Sarà forse anche per questo che all’assessorato Territorio e Ambiente hanno deciso di snellire le procedure amministrative e semplificare quelle decisionali, relative alle “richieste del parere di conformità per opere realizzate in aree sottoposte a vincolo di riserva naturale, e prive di autorizzazione, in regime di sanatoria edilizia (ex art. 13 legge n. 47/85)”.
Lo prevede un decreto firmato dal dirigente regionale del dipartimento Ambiente e del dipartimento Urbanistica (ad interim), Sergio Gelardi, pubblicato sulla Gurs n. 50 del 19 novembre, secondo cui tale autorizzazione dovrà essere rilasciata attraverso un unico iter decisionale da parte del servizio Urbanistica dell’assessorato al Territorio e Ambiente, sentito il parere del Consiglio regionale per la Protezione del patrimonio naturale.
L’attestazione di conformità è un parere valutativo su di un’opera eseguita senza la necessaria e preventiva concessione o autorizzazione, in area protetta, in funzione sia degli strumenti urbanistici e di attuazione previsti dalla legge, sia dei fini istituzionali, gestionali e di destinazione d’uso dell’area interessata.
Adesso, i nuovi compiti assegnati dal decreto prevedono che il dipartimento Urbanistica si avvalga del parere dell’ente gestore della riserva in cui ricade l’opera posta in regime di sanatoria edilizia. Lo stesso gestore della riserva, nell’emanare il parere potrà avvalersi, a sua volta, delle valutazioni dell’Ufficio tecnico urbanistico del Comune su cui ricade l’edifico. Così facendo si è puntato a garantire una competenza tecnica specifica e qualificata, in materia di vigilanza urbanistica e di tutela del territorio. Si è pensato anche a coinvolgere direttamente gli enti gestori delle riserve naturali in questa procedura, essendo diretti conoscitori delle peculiarità ambientali e territoriali dell’area protetta su cui ricadono le opere sottoposte a valutazione. Inoltre, in questo modo, l’utente che presenterà l’istanza di conformità avrà un contatto diretto con l’amministrazione.
Unitamente al decreto, l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha diffuso anche una Circolare applicativa, sulle “Procedure per la richiesta di attestazione di conformità”, diffusa a tutti i Comuni siciliani ricadenti nelle riserve naturali, ai gestori delle aree protette e alla direzione regionale Urbanistica. Vengono chiamati in causa, infatti, gli adempimenti di merito spettanti alle amministrazioni comunali e agli altri enti pubblici con potestà gestionale e autorizzativa, in relazione agli strumenti urbanistici da applicare. L’Ufficio tecnico comunale, infatti, essendo deputato al rilascio della concessione edilizia per opere eseguite senza autorizzazioni sanatorie, oltre a richiedere l’attestazione di conformità, dovrà attestare l’idoneità della richiesta di sanatoria e trasmettere la documentazione sia alla direzione regionale Urbanistica, sia all’ente gestore della riserva interessata. Quest’ultimo, infine, comunicherà al dipartimento Ambiente le proprie valutazioni sulle opere soggette a sanatoria.
 

 
Gli Utc dovranno rilasciare i certificati attestanti il rispetto dell’opera per l’ambiente
 
PALERMO – Per il rilascio dell’attestazione di conformità delle opere non autorizzate ed in regime di sanatoria nelle riserve naturali, i tecnici degli Uffici comunali incaricati dovranno certificare la conformità delle opere eseguite secondo gli strumenti urbanistici e di attuazione in vigore, sia al momento di realizzazione dell’opera, che al momento della presentazione dell’istanza; dovranno certificare anche la conformità delle opere col regolamento della riserva naturale in cui ricadono e fornire una descrizione attestante la tipologia delle opere eseguite, indicando i materiali impiegati, la volumetria, e la conformità degli stessi in valore degli aspetti naturalistici, agro-silvopastorali, geologici ed antropologico-culturali dell’area della riserva interessata.
Gli Utc dovranno fornire anche il punto di rilievo topografico (delimitazione mediante una zona cerchiata e stampata in colore a rilievo trasparente) in cui l’opera è stata eseguita, in scala 1.25.000; attestare l’avvenuto controllo e verifica del sito da parte dell’ente gestore della riserva sulla dichiarazione di conformità delle opere eseguite e di cui è richiesta la sanatoria; certificare la destinazione d’uso delle opere fatte che comprovi la loro conformità in valore dei fini istituzionali e gestionali dell’area protetta.