Ars: possibile evitare l’esercizio provvisorio

PALERMO – Finalmente questa settimana riprendono i lavori d’aula a Palazzo dei Normanni, e ci si aspetta che l’Assemblea possa approvare i documenti finanziari (finanziaria e bilancio). Un’ipotesi questa che sembra piuttosto lontana, visto che le sedute utili sono ben poche, prima dell’interruzione per le festività natalizie. Le voci che girano per i corridoi del Palazzo sono quelle di un nuovo esercizio provvisorio, una pratica divenuta ormai consuetudine per il Governo Lombardo, visto che già nel 2009 e nel 2010 il bilancio è stato approvato a primavera.
Intanto, l’assessore dell’Economia, Gaetano Armao ha criticato il Piano del Sud approvato pochi giorni fa dal Governo nazionale.
“Il Piano per il sud e’ un documento politico che non contiene numeri e le specificazioni che abbiamo chiesto e che avvia un percorso che ci lascia perplessi in quanto non riesce a definire quelle opportunità di cui hanno bisogno la Sicilia e il Mezzogiorno”.
“In questo Piano – ha proseguito Armao – non si vede quella perequazione infrastrutturale che abbiamo chiesto affinché il federalismo sia equo e solidale. La Regione siciliana ha formulato la richiesta per una perequazione dettagliata, con risorse vere e disponibili e non un libro dei sogni che non indica come risolvere il problema del divario nord – sud e, soprattutto – afferma Armao – non offre alcuna indicazione su come rendere competitivo il Mezzogiorno. è inaccettabile il taglio del 10% del Fas alle Regioni, che si ripercuote prevalentemente sulle quelle del sud, e che alla Sicilia costa oltre 400 milioni di euro che, se uniti ai circa 400 milioni di minori trasferimenti agli enti locali siciliani da parte dello Stato e ai 200 milioni di tagli operati nei confronti della Regione, determina una diminuzione di risorse disponibili per la Sicilia di quasi un miliardo di euro nel 2011. Nè  è possibile che il Fas della Sicilia rimanga bloccato mentre il Governo pensa a come attuare il Piano per il Sud. Noi un piano lo abbiamo e su questo andiamo avanti”.
Il presidente dell’Ars Francesco Cascio interviene sulla vicenda della stabilizzazione dei precari. “Nei documenti inviatimi dal Governo, si parla di proroga di un anno dei precari della pubblica amministrazione – spiega – e questo può essere inserito nella manovra, come lo scorso anno. Ma parlare di stabilizzazione è diverso e lì arrivano le perplessità, sia per la copertura economica sia per l’atteggiamento dell’ufficio del commissario dello Stato, che ha già stoppato norme simili, e che si abbatterebbe con la sua scure su questo tipo di intervento”.
“Ora – continua Cascio – mentre si lavora a un bilancio così delicato, parlare di stabilizzazione, seppur rilevante, appare quanto meno fuori tempo e rischia di essere solo fumo negli occhi”.
All’Ars si attendono anche due riforme proposte dal governo regionale, una sulla burocrazia, l’altra sulle Asi. “Se conteniamo questi lavori nella prima metà di dicembre riusciremo a completare in tempo anche l’iter della finanziaria” spiega Cascio auspicando che l’assemblea e il governo trovino una sintesi “al di là degli schieramenti politici”.
Sulle stesse posizioni del presidente dell’Ars Cascio si trova l’Udc. “Il percorso parlamentare indicato dal presidente Cascio mi sembra il migliore possibile – ha detto il coordinatore regionale dell’Udc Giampiero D’Alia – La priorità per la Sicilia è l’approvazione della legge di bilancio e della Legge di stabilità che metta in ordine i dissestati conti della regione. Rispetto a questa priorità l’unico provvedimento approvabile dall’Ars è la proroga per un anno dei precari così come previsto dalla legge Tremonti approvata a luglio scorso in parlamento” – ha detto D’Alia, presidente dei senatori e coordinatore regionale dell’Udc che, in Sicilia, sostiene il governatore Raffaele Lombardo.
“La definitiva stabilizzazione dei precari – conclude D’Alia – potrà essere esaminata solo dopo l’approvazione tempestiva dei documenti finanziari che diano certezza e autorevolezza ai conti pubblici regionali”.