Sgombriamo il campo da ogni equivoco: non abbiamo alcun pregiudizio verso i nuovi investimenti e riteniamo che la Regione debba stendere i tappeti rossi ai gruppi italiani ed esteri che volessero portare le loro imprese in Sicilia. Ma ci opponiamo alla prepotenza di imprenditori che vogliono fare il male della Sicilia, tenuto conto della situazione di grave malessere delle popolazioni che insistono nei tre comuni del Triangolo della morte.
Anzi, sarebbe opportuno che gli attuali impianti venissero messi in sicurezza e fossero modernizzati per inquinare molto di meno di come stanno facendo. Non è un caso che Siracusa abbia superato, nel 2009, per ben 302 giorni, il limite delle polveri sottili, che per legge è fissato in 35 giorni. Non è un caso che le morti per tumore in quel territorio sono quattro volte superiori alla media nazionale. Non è un caso che gli aborti terapeutici e i nati malformati superano anch’essi di quattro volte la media nazionale. Non è un caso che esiste un elenco di prescrizioni che devono essere eseguite per bonificare tutto il territorio. Non è un caso che la Corte di giustizia europea, con sua sentenza n.378/2010, ha sancito l’obbligo che chi ha inquinato deve sborsare le necessarie risorse finanziarie per disinquinare.
Non ci vengano più a gabellare la questione dell’occupazione da scambiare con gli investimenti. Questi ultimi debbono essere fatti con urgenza per le opere di messa in sicurezza ambientale del territorio, non per altre dannose iniziative. Non è certamente un compenso ragionevole, qualche centinaio di posti di lavoro, a fronte dell’enorme danno sulla salute di decine di migliaia di cittadini, danno che si accentua nei confronti di anziani, malati e bambini, cioè dei soggetti più deboli. La Sicilia ha diritto ad investimenti produttivi nel settore del petrolio azzurro, cioè dell’industria turistica, che non inquina, genera valore e produce occupazione in quantità nettamente superiore a quella delle raffinerie.
Per i prossimi cinquant’anni le coste dove approdano le petroliere non avranno alcuna forma di vita per il totale inquinamento delle acque. Inquinamento che si estende alle coste viciniori. Accoglieremo con soddisfazione il giorno in cui Erg e Shell metteranno in atto la loro finta minaccia: andarsene dalle loro parti e lasciare in pace quel martoriato territorio.