Corte dei conti: sul 118 udienza ad aprile

PALERMO – L’erba del vicino, si sa, è sempre più verde. Quando si parla del servizio 118 in Sicilia prima della “rivoluzione Russo”, l’erba più verde del vicino è più che un convincimento soggettivo o un’impressione destituita di fondamento, bensì un fatto reale e concreto.
Il Quotidiano di Sicilia, dati e bilanci alla mano, ha più volte tracciato il ritratto (impietoso) di un servizio, ovvero quello gestito dalla Sise Spa in doppia convenzione con Regione e Croce Rossa che, a confronto con quello lombardo (gestito dall’Areu), si è rivelato estremamente lacunoso: sprechi su sprechi che hanno destato l’attenzione della Corte dei Conti la quale sta svolgendo un’inchiesta per spese irragionevoli compiute tra il 2005 ed il 2006.
Ma gli sprechi del servizio 118 in Sicilia non si limitano certo a quel biennio. Il Qds dell’11 settembre 2009 titolava “Continuo lo scandalo del 118 siciliano: produce metà servizi di quello lombardo”.
L’Areu (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) della Lombardia – in base ai dati inviati dalla stessa struttura alla nostra redazione a settembre 2009 – è una struttura che, consentiteci il gioco di parole, “scoppia di salute”. Nata appena due anni fa, ha fatto dell’efficienza e della qualità dei servizi offerti la propria bandiera.
Ed in effetti, dalla nostra inchiesta del settembre 2009 veniva fuori una Sicilia “battuta” su tutti i fronti: innanzitutto, in termini di costo complessivo, basti pensare che nel 2008 sono stati 184 i milioni spesi per il servizio d’emergenza isolano contro i 171 milioni spesi in Lombardia. E poi, la Regione Sicilia, a fronte di un numero impressionante di dipendenti (3200), ha speso sempre nello stesso anno di riferimento, ben 82 milioni di euro contro i 73 della Regione Lombardia che di dipendenti ne ha meno della metà dei corrispettivi siciliani (1.387).
La stessa tabella di confronto elaborata dalla redazione del Quotidiano di Sicilia e pubblicata l’11 settembre 2009 (vedi la riproduzione della pagina che pubblichiamo oggi) è stata ripresa da La Sicilia del 5 dicembre 2010.