Scandali di clientopoli se ne sono verificati alle università di Roma, Bari e Messina, assunzioni abnormi nelle società del comune di Palermo e del comune di Catania, e per ultima clientopoli, l’assunzione di migliaia di parenti e amici nelle due società del comune di Roma (Atac e Ama).
Il fenomeno proviene da decenni passati e degenerò soprattutto dagli anni Ottanta quando si succedettero governi variabili ma dominati da Dc e Psi. Ricordiamo per l’ennesima volta che in appena dodici anni, il debito pubblico (1980-1992) passò da 200 mila miliardi a due milioni di miliardi, cioè si moltiplicò per dieci. Era il periodo in cui nelle Poste, nelle Ferrovie, nelle società e banche pubbliche si inserivano decine di migliaia di persone inutili a quegli enti.
Ribadiamo il concetto di inutilità non con riguardo alle persone che hanno la loro dignità, bensì con riferimento ai servizi che hanno bisogno di determinate figure professionali e non di più. E per sapere quali e quante figure professionali abbisogna un ente pubblico, non è possibile fare riferimento alla cosiddetta pianta organica.
Se è scandaloso che nessun ente pubblico, a cominciare dai ministeri, abbia il Piano aziendale, lo è ancor di più per le società pubbliche, controllate da Stato, Regioni e Enti locali, le quali, proprio perchè sotto forma di Spa, hanno l’obbligo professionale di stilare il loro Piano aziendale che in questo caso, trattandosi di società di diritto privato, si definisce Piano industriale. Sfidiamo una qualunque di queste società a esibire il proprio Piano industriale.
Se nessuna di esse l’ha redatto, vuol dire che c’è stata mala fede. Il Piano aziendale (o industriale) è una camicia di forza perchè determina in maniera inoppugnabile gli elementi di cui ha bisogno quell’ente, comprese le risorse umane.
Invitiamo il presidente Lombardo, se è vero che vuole riformare la Sicilia, a preparare un disegno di legge con un articolo unico:
Ogni amministrazione pubblica o società operante in Sicilia deve redigere il Piano aziendale. Gli amministratori o responsabili istituzionali decadono dal proprio incarico in assenza dello stesso. Il Piano aziendale è controllato preventivamente da un’Autorità esterna che verrà istituita.