Le carceri siciliane degradate e sovraffollate

PALERMO – Una popolazione carceraria di 7.674 unità a fronte di una capienza degli istituti di pena di 4.280, condizioni igieniche precarie, totale assenza di privacy e promiscuità diffusa.
 
Questa la situazione di degrado e sovraffollamento delle carceri siciliane, la cui popolazione supera di oltre il 150 per cento il consentito, denunciata dal Garante per i diritti fondamentali dei detenuti, il  Senatore Salvo Fleres e dal dirigente dell’Ufficio del Garante, l’avvocato Lino Buscemi in un esposto da loro elaborato e inviato al Comitato Europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (Cpt – Strasburgo).
 
L’esposto affronta le condizioni delle carceri in Sicilia sotto il profilo del sovraffollamento, del trattamento dei detenuti, delle condizioni igienico-sanitarie, delle carenze di organico di personale amministrativo, di polizia penitenziaria e delle figure professionali. In particolare sono stati messi in risalto i gravissimi problemi che affliggono 7 Istituti di pena dei quali si chiede l’immediata chiusura: il carcere di Favignana, quello di Marsala, quello di Modica, quello di Mistretta, la Casa Circondariale di Piazza Lanza a Catania, l’Ucciardone di Palermo e il Carcere di Messina “Gazzi”.
In questi istituti, secondo quanto denunciato, non verrebbe garantito né il rispetto dell’art. 27 della Costituzione Italiana, né tantomeno la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. “Nelle carceri siciliane – spiega Fleres – si verificano gravi episodi di violazione dei diritti umani e vi sono condizioni inaccettabili di sovraffollamento. La situazione non è più tollerabile, soprattutto considerato che vi sono numerosi istituti di pena chiusi e inutilizzati”.
La questione sovraffollamento, però, è solo uno degli aspetti messi in evidenza nell’esposto, in cui molta parte è occupata dalle condizioni carcerarie e dal trattamento subito dai detenuti.
“Abbiamo inoltrato l’esposto al Cpt – sottolinea Buscemi – perché durante la nostra indagine abbiamo avuto modo di riscontrare violazioni del diritto fondamentale alla dignità della persona”.