Minicar, nuovi obblighi normativi. Esami più duri per i ciclomotori

ROMA – Sono numerose le modifiche introdotte al Codice della strada con legge 120/2010 per chi guida i mezzi a due ruote e le “minicar”.
Drastico inasprimento delle sanzioni per contrastare le manomissioni dei ciclomotori e delle minicar ed evitare la guida alterata anche con questi veicoli: chi produce, mette in commercio o vende ciclomotori che sviluppano una velocità superiore ai 45 km/h incorre in una sanzione tra un minimo di 1.000 e un massimo di 4.000 euro (prima variava tra 78 e 311); per le officine che li truccano, la sanzione oscilla tra 779 e 3.119 euro (il range precedente era da 78 a 311); per chi li guida, la multa sale da 389 a 1.559 euro (le precedenti multe erano da 38 a 155). Sulle minicar, come già per i ciclomotori e i motocicli, sarà obbligatorio tenere le luci accese e le cinture di sicurezza allacciate. Alla guida dei ciclomotori e delle minicar è altresì esteso l’obbligo di utilizzo, ove necessario, delle lenti (o di altre apparecchiature).
Anche per i ciclisti sono previsti nuovi obblighi: per coloro che guidano una bicicletta di notte, fuori dei centri abitati o in galleria, è obbligatorio indossare un giubbotto o bretelle retroriflettenti ad alta visibilità. Conseguire il patentino per la guida di un ciclomotore sarà più complesso. Chi supera l’esame teorico dovrà affrontare anche una prova pratica di guida del ciclomotore e nel programma dei corsi di preparazione alla guida sarà aggiunta una lezione teorica di almeno un’ora per l’acquisizione delle conoscenze minime sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza.
Il nuovo art. 219 Cds stabilice, inoltre, che i soggetti ai quali sarà revocata la patente di guida non potranno conseguire il certificato di idoneità alla conduzione dei ciclomotori e nemmeno condurre tali veicoli. Inoltre, in caso di grave violazione commessa a bordo di un ciclomotore scatterà il ritiro, la sospensione o la revoca del patentino o della patente con conseguente divieto di circolazione (art. 219 bis Cds).
Aumenta anche la sanzione per chi circola con un ciclomotore la cui targa non è chiaramente leggibile: si pagherà tra 78 e 311 euro (prima la sanzione era da 23 a 92 euro). In queste ipotesi, secondo il nuovo art. 100 Cds, alla consueta multa si aggiunge il fermo amministrativo per tre mesi o, in caso di reiterazione delle violazioni, la sanzione accessoria della confisca del veicolo. In tale regime sanzionatorio, più severo, possono incorrere anche coloro che inclinano la targa della moto che, secondo l’articolo 259 del Regolamento di esecuzione del Codice, deve essere “verticale o sensibilmente verticale”.

Cristina Calì
Collegio dei professionisti di Veroconsumo