Messina – Il Comune molla due partecipate troppi sprechi e nessun risultato

MESSINA – La Corte dei conti chiama, il Comune risponde (almeno in parte). Sulle perdite generate dalle partecipate di Palazzo Zanca, così come su quelli – altrettanto onerosi – che gravano sul bilancio della Provincia regionale, il richiamo della Corte infatti era stato netto e inderogabile. Troppe le sigle a carico dei due enti, troppi i Consigli di amministrazione, troppi i rami (secchi) delle amministrazioni. E così Buzzanca e Ricevuto stanno già da tempo provando a mettersi al pari con le richieste per non incorrere in sanzioni, soprattutto a riguardo del tanto temuto sforamento del Patto di stabilità, che potrebbe anche provocare il blocco dei trasferimenti. Eventualità – come si può capire – da evitare in ogni modo.
Per questo, proprio nei giorni scorsi, il Consiglio comunale, su indicazione della Giunta, ha deliberato la fuoriuscita da due società che, lungi dal generare utili, finora non avevano fatto altro che drenare risorse dalle già asfittiche casse dell’ente comunale. Trattasi di Sogepat e di Nettuno Spa. La Società di gestione del Patto territoriale di Messina, collegata alla Camera di commercio, avrebbe come proprio obiettivo quello di fungere da volano per attività industriali e commerciali sul territorio. La Nettuno, invece, è nata esclusivamente con la finalità di realizzare un porticciolo turistico a Fiumara Guardia. Entrambe le società miste, però, non hanno mai raggiunto nessun obiettivo strategico, ammesso che la strategia non fosse esclusivamente quella di concedere prebende ai consigli di amministrazione, ai collegi dei revisori e ai sindaci.
“L’attività gestionale – si legge inequivocabilmente in una nota di Palazzo Zanca sulla Nettuno – non presenta i requisiti richiesti né sotto il profilo della efficacia né sotto il profilo della efficienza ed economicità, in quanto la società necessita annualmente interventi di ricapitalizzazione da parte dei soci”.
Mentre il Comune agisce, stessa cosa non si può dire a proposito della Provincia, nonostante le promesse fatte sul tema dall’assessore Bisignano. Il 31 dicembre è la data ultima per approvare tutti gli atti in questo senso necessari, quindi bisognerebbe sbrigarsi. Anche perché già da tempo i Revisori dei conti richiamano la Giunta sul mancato rispetto degli obiettivi di finanza pubblica alla data del 30 giugno 2010. La richiesta ufficiale al dirigente dei dipartimenti Società e organismi partecipati, Affari legali e risorse umane, dott. Calabrò, è già partita il primo dicembre. Ma c’è realmente la volontà?