PALERMO – Quattro parchi e 76 riserve naturali, con una superficie totale di 270.988 ettari, pari al 10,5% della superficie di tutta la Sicilia e se a parchi e riserve naturali si aggiungono i 218 Siti di Interesse Comunitario (Sic) e le 29 Zone di Protezione Speciale (Zps), la superficie complessiva protetta è di 502.618 ettari.
Un patrimonio paesaggistico-naturalistico che non teme confronti e grazie all’Anfe, associazione nazionale famiglie emigrati ha ideato un progetto “Sicilia Natura” per soddisfare le esigenze di coloro i quali vogliono organizzarsi una vacanza servendosi del proprio computer.
Il progetto “Sicilia Natura” finanziato dal Ministero del lavoro con il contributo dell’Assessorato regionale del lavoro si propone di pervenire alla creazione di un sistema regionale di servizi turistici integrati e specificatamente rivolti alla valorizzazione dei caratteri naturalistici, ambientali e culturali del territorio regionale e di ridurre il rilevante squilibrio esistente tra domanda ed offerta di lavoro. Si tratta di una nuova concezione ed organizzazione dell’offerta di turismo naturalistico, ambientale e culturale che punta sulla valorizzazione delle strutture di ospitalità e di servizi al turismo già esistenti all’interno delle aree regionali a forte valenza ambientale (sistema dei parchi, delle riserve naturali e delle aree marine protette), favorendo la loro organizzazione in rete e la pianificazione di nuovi prodotti turistici generati dalla somma delle diverse specificità locali.
La rete SiciliaNa tura viene strutturata e messa a regime durante i 24 mesi di progetto; nella gestione delle attività risulta centrale il ruolo svolto da 135 “promotori del turismo sostenibile” (15 per provincia) che, al termine di un’azione formativa della durata di 5 mesi, seguiranno un percorso di accompagnamento alla creazione di impresa, per un massimo di 60 neo imprenditori e per la durata di 8 mesi. Le neo attività imprenditoriali diventeranno parte integrante della rete dei “Sicilianatura Point”, strutture locali collegate in una rete regionale, che coordineranno le reti relazionali tra i diversi portatori di interesse (albergatori, tour operator, aziende agroalimentari, strutture di ristorazione, enti gestori di parchi e riserve, associazioni ambientaliste e culturali, Pro Loco, enti locali, ecc…) nel processo di sviluppo e nella promozione di nuovi prodotti e servizi turistici locali.
è ora che il Governo regionale, ma anche gli imprenditori siciliani e non giovani alla ricerca del posto fisso capiscono che uno dei principali fattori di sviluppo per l’economia della Sicilia sono rappresentati dalle risorse turistiche, ambientali e culturali e più in particolare ed è quello che si vuole ottenere con il progetto “Sicilia Natura” delle aree naturali nelle quali il progetto intende operare.
La rete ecologica siciliana (Res) con la programmazione Fers 2007/2013 si propone non a caso l’obiettivo specifico di “favorire la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la bio diversità in un’ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo”. D’altra parte i dati sconfortanti che rileviamo per l’afflusso turistico nel Mezzogiorno dimostrano che è necessario impegnarsi come auspica il progetto Sicilia Natura in modo da attuare una politica che conservi gli ambienti naturali e le biodiversità ma è necessario anche munirsi di quelle infrastrutture affinchè il turista trovi servizi indirizzati alla valorizzazione confermata dalle risorse culturali, naturalistiche e paesaggistiche capace di vivacizzare le economie del territorio e soprattutto quelle dei centri minori a rischio di scomparsa.
Quattro parchi regionali per un’attrattività variegata
Uno dei quattro parchi regionali è quello delle Madonie che ospita oltre la metà delle specie vegetali siciliane ed in particolare la maggior parte di quelle presenti solo in Sicilia. Ogni anno questo parco è al centro dell’attenzione di migliaia di turisti stranieri e di numerosi studiosi ed esperti alla scoperta della ricca natura delle Madonie e dei Nebrodi. Non sono da sottovalutare gli altri parchi quali quello dell’Etna suddiviso in quattro zone di protezione che comprende ben venti comuni della provincia di Catania e rappresenta a livello ambientale un esempio unico nel Mediterraneo. E poi il parco dell’Alcantara l’unico parco fluviale della Sicilia. La vastità di tali aree permette una notevole diversificazione degli ambiti naturalistici, con la presenza di zone montane, zone collinari, fasce degli ambiti naturalistici, con la conseguente diversità e varietà sia della flora che della fauna. Le recenti normative regionali, nazionali ed europee mirano sempre più a coniugare la conservazione della natura con lo sviluppo economico sostenibile. Ora il turista che ama e vuole conoscere la Sicilia ha a disposizione un unico sito all’indirizzo internet
www.sicilianatura.org dove trovare tutte le informazioni necessarie per ammirare e godere della natura in Sicilia.
Aree verdi a rischio. La minaccia arriva da una scriteriata espansione edilizia
La Sicilia, la Sardegna e la Campania hanno evidenziato in questi ultimi anni una crescente capacità di attrazione dei servizi turistici, sia italiani che stranieri, alimentando in molti osservatori la speranza che possa effettivamente un boom della domanda turistica, particolarmente di quella naturalistica. In Sicilia, comunque, al di fuori delle grandi aree protette, che generalmente interessano territori poco urbanizzati ed a bassa dotazione di infrastrutture e servizi, la qualità ambientale risulta nel complesso minacciata, soprattutto in quelle aree a ridosso della costa dove si sono affermati processi di sviluppo turistico e dove risulta più forte la pressione esercitata dall’espansione edilizia. In questi casi, afferma Sicilia Natura, è prioritario avviare una politica a difesa, salvaguardia e riqualificazione del territorio e dello sviluppo turistico-insediativo, come premessa per consentire uno sviluppo di tipo sostenibile. Per quel che riguarda viceversa le aree protette, l’obiettivo di migliorare la qualità delle risorse ambientali, oltre ad essere giusto in sé, costituisce una leva eccellente per creare lavoro e nuova imprenditorialità, purchè la valorizzazione avvenga in stretto collegamento con il contesto territoriale di riferimento.