Vendita Tirrenia, sì alla fase finale

PALERMO – Potrebbe essere il momento della verità per Tirrenia e Siremar. Secondo un comunicato al personale del commissario straordinario Giancarlo D’Andrea lo scorso 26 gennaio il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, ha approvato il programma di cessione di Tirrenia e Siremar consentendo l’avviamento della fase finale di privatizzazione, secondo quanto era stato previsto da un’ intesa raggiunta nel settembre scorso con la Commissione Europea. Il  settembre scorso, sulla carta il termine ultimo per il completamento del processo di privatizzazione, aveva sancito un’ulteriore fase della gara di privatizzazione, ma di questo accordo con la Commissione nemmeno i sindacati ne avevano avuto notizia.
“Se prima eravamo confusi e  contrariati – ha spiegato Giuseppe Caronia, Uiltrasporti – a causa  dell’assoluto e ingiustificato silenzio del Governo e del commissario  straordinario, su questo ‘disordinato’ processo di privatizzazione, dopo questa ermetica e indecifrabile comunicazione lo siamo ancora di più, e alla confusione e contrarietà si è aggiunta anche incredulità  e indignazione”.
In effetti il silenzio del governo sull’iter, ritenuto completamente blindato fino a qualche giorno fa, non lasciava presagire un colpo di scena di tale importanza e del resto operato in maniera assolutamente oscura. Caronia stavolta tira dritto e attacca il Governo che “ci fa sapere a mezzo stampa di aver raggiunto, nel lontano settembre scorso, intese con la Commissione Europea di cui non sapevamo e non sappiano nulla e di aver approvato il programma di cessione dei compendi aziendali di Tirrenia e Siremar di cui sappiamo ancora meno e, dimostrando disinteresse se non dispregio per i lavoratori interessati,  non ha neanche avvertito e non avverte ancora il dovere di convocare il sindacato almeno per una opportuna e diretta informazione su quanto è accaduto in questi mesi di oscurità e di non trasparenza e su quanto ancora dovrà accadere”.
A questo punto lo sciopero previsto per l’8 e il 9 febbraio diventa un vero e proprio banco di prova per saggiare le preoccupazioni dei lavoratori dell’ex compagnia di Stato nei confronti di questa improvvisa ed enigmatica accelerazione della vicenda. “Mi auguro – ha concluso Caronia – che il previsto sciopero di 48 ore da noi proclamato l’8 e il 9 febbraio prossimi abbia una massiccia adesione a dimostrazione che i lavoratori non ci stanno e pretendono un vero confronto sul loro futuro e su quello delle loro famiglie”.
Del resto proprio nei giorni scorsi la compagnia aveva annunciato l’apertura delle prenotazioni per la stagione estiva per il 31 gennaio e lo stesso Berlusconi aveva dato rassicurazioni al governatore Lombardo su una pronta risoluzione della vicenda. Forse qualche indizio nell’aria c’era davvero.