Migliorare la qualità della sanità siciliana

Da quando è commissario straordinario dell’azienda ospedaliera di Enna?
“Ricopro questa carica dalla fine di Ottobre del 2006, come tempo coincide quasi come una direzione generale”.
Come ha trovato l’azienda?
“Quella di Enna è un’azienda che va bene, soffre chiaramente di tutte le ristrettezze e mancanze di risorse che caratterizza un po’ tutta la sanità. Ovviamente abbiamo cercato di superare quelle che potevano essere delle difficoltà giornaliere, non si deve quindi negare che qualche problema esiste”.
L’azienda ospedaliera è informatizzata?
“Si abbastanza, da un punto di vista dell’utilizzo delle tecnologie informatiche per la trasmissione delle immagini ed anche per la prenotazione degli esami interni. Per quanto riguarda le cartelle cliniche esiste un progetto che si sta sviluppando che per ora è limitato ad un  livello sperimentale”.
Lei, fino a quando sarà commissario?
“Io dovrei rimanere ormai penso fino al 31 Agosto, quindi mi resta poco tempo per portare a compimento i miei progetti, tenendo pure conto della presenza di alcune ristrettezze legate alle nuove direttive, infatti il primo settembre entrano in vigore le nuove regole in ambito sanitario”.
Nel frattempo dovrà fare un lavoro preparatorio?
“L’assessore recentemente ha già dato alcune direttive: la prima direttiva che ha dato è quella riguardante i posti letto, che rievoca il precedente decreto e comprende le direttive che individuano quelli che saranno i distretti ospedalieri e quindi gli accorpamenti dei vari ospedali. Enna andrà accorpata come distretto ospedaliero a Piazza Armerina ed è stato già stabilito il numero di posti letto che dovranno essere presenti. Altra direttiva che recentemente è stata data è quella sulla rete dei laboratori, anche questo è un’ applicativo di un decreto dell’inizio dell’anno. Devo dire che per l’ospedale cambia relativamente poco, in quanto è un’opera di recupero di attività che erano svolte nel territorio”.
L’accorpamento con Piazza Armerina in che modo modificherà l’azienda?
“Io non credo che ci saranno grossi cambiamenti, tranne ovviamente per quel che concerne la gestione. Dei cambiamenti riguarderanno tutta l’organizzazione gestionale, a cominciare dai responsabili dei distretti sanitari che saranno un tramite tra la direzione sanitaria aziendale e la direzione sanitaria dei vari presidi, ma comunque questo ancora è tutto da definire. Noi tutti pensiamo che siano necessari dei chiarimenti prima di settembre”.
Quali sono le specialità che caratterizzano Enna?
“Specialità che non ci sono in nessuna parte della zona sono: l’oncologia di tipo medico, la neurologia e la chirurgia toracica. Poi un progetto che ho portato avanti con impegno è stato lo sviluppo della chirurgia orale che già funziona dal punto di vista ambulatoriale e da un punto di vista chirurgico ancora non è partita ma partirà a breve”.
Quali sono i dati dell’azienda.
“L’azienda ha circa 280 posti letto ma quelli funzionanti sono 250, si articola su due presidi, infatti abbiamo una dépendance a Enna alta, che verrà eliminata non appena ci sarà l’accorpamento con Piazza Armerina.Come personale sono circa 700 unità.
Abbiamo 26 unità operative, ma di fatto ne mancano circa 5, quindi abbiamo 20 unità operative”.
Quali specialità caratterizzano Piazza Armerina?
“Le specialità di base che la caratterizzano sono chirurgia, medicina e pediatria, poi per esempio a Piazza Armerina c’è un otorino, una cardiologia, cose che abbiamo anche noi ad Enna, quindi dobbiamo trovare il modo migliore al fine che l’accorpamento dia risultati migliori”.
La percentuale tra personale amministrativo e medico è equilibrato?
“Si non penso ci sia un esubero”.
 
Qual è il bilancio dell’Azienda?
“Il bilancio si aggira intorno a circa 50 milioni, il problema è che il fabbisogno storico dell’azienda è di 55 milioni, ma a causa delle ristrettezze e dell’abbattimento dei DRG, il bilancio ha una sua quota di rosso. Noi da un punto di vista della percentuale della spesa siamo sempre intorno al 70% con la spesa del personale, consideriamo pure che quest’anno abbiamo avuto un‘aumento di spesa del personale legato all’applicazione del contratto, quindi c’è sempre qualche problema di bilancio”.
Per voi quanto incide questo sforamento ?
“Intorno ai cinque milioni di sforamento, circa il 10%. Noi non abbiamo finanziamenti per attrezzature o altro, quindi dobbiamo fare fronte al nostro bilancio, non abbiamo grosse vie di uscita”.
Ci parli dei suoi progetti in questi tre anni di commissariamento.
“Primo fra tutti il progetto di risparmio energetico, interessante risulta inoltre essere il consolidamento dell’ospedale, e la creazione di impianti fotovoltaici che darebbero maggiore indipendenza all’ospedale. La mia attenzione si è concentrata anche nel voler  meglio valorizzare il centro di terapia intensiva neonatale”.