Palermo – La pedonalizzazione “indigesta”, si studia come renderla efficace

PALERMO – Era l’anno 2009, esattamente il 17 di novembre quando per la prima volta in un tavolo tecnico presso l’assessorato al Centro storico, le istituzioni si confrontavano con svariate associazioni cittadine sui temi della mobilità e del centro storico. Il 21 novembre scattò la chiusura nei weekend dell’asse viario Ruggero Settimo-Maqueda-Quattro Canti. Da allora e sempre di più si è diffuso tra la gente, ma anche tra commercianti e residenti il pensiero che queste chiusure a tempo debbano essere strutturate e pianificate in maniera permanente. Forse, siamo finalmente arrivati al momento in cui, un po’ tutti (dai commercianti ai residenti), si sono resi conto che occorre dare una “sferzata” alla crisi, allo smog e alla vita caotica di tutti i giorni.
Le recenti iniziative nate in via Roma, in Via Sciuti e in Viale Strasburgo, sembrano confermare un effetto domino. Come tutti gli esordi, ci sono tante cose migliorabili e tutto quello fatto fin ora avrà meno senso se non si arriverà a un provvedimento più strutturale, pianificato e permanente. Dello stesso avviso sembra essere l’amministrazione comunale che ritiene i tempi maturi per un ulteriore passo avanti verso la pedonalizzazione del centro storico, unanimemente condiviso in un recente incontro tecnico con Confcommercio, Confesercenti, con l’Associazione Via Roma, i commercianti di via Maqueda e numerosi partner tecnici.
“La pedonalizzazione del centro storico è passata dalla fase dell’esperimento a quella della strategia – ha dichiarato Maurizio Carta, assessore al Centro storico – non ci si domanda più se vada fatta ma oggi discutiamo sul come renderla efficace. è ormai diventata un diritto acquisito nei confronti della qualità della vita ed è parte integrante della riqualificazione degli edifici e dei monumenti storici”.
In un botta e risposta a distanza, “la pedonalizzazione deve avere anche una valenza economica”, risponde Giovanni Felice, presidente Confesercenti Sicilia, che spiega come “gli obiettivi della pedonalizzazione sono, nella maggior parte delle città, gli stessi: elevare la qualità ambientale, rimodellare gli spazi urbani ma anche, rivitalizzare il commercio e creare dei luoghi di aggregazione e per il turismo. Sommando quindi – conclude Felice – benefici per la cittadinanza e rilancio economico delle zone interessate, ma soprattutto, non lasciando a carico esclusivo dei commercianti l’onere economico dell’organizzazione intrattenitiva nelle giornate di chiusura al traffico (per adesso temporanee) si potrà determinare una soluzione definitiva”.