Una momento per esaminare le criticità in relazione agli appalti per le realizzazione di opere pubbliche. Questo l’obiettivo dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi in Prefettura e a cui hanno preso parte il prefetto Giuliana Perrotta il presidente della sezione provinciale dell’Ance, Vincenzo Pirrone, il direttore della sezione locale di Confindustria, Gildo Matera e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil , Alfredo Schilirò, Antonino Cirivello e Vincenzo Mudaro.
Il presidente dell’Ance ha evidenziato il diffuso mancato rispetto, da parte delle stazioni appaltanti della provincia, delle diposizioni di legge anticrisi contenute nell’articolo 9 del decreto legge 1° luglio 2009 n. 78, convertito in legge 3 agosto 2009 n. 102, atto ad assicurare la tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni. Il tardivo pagamento delle spettanze dovute comporta infatti, a parere di Pirrone – condiviso dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali – uno stato di criticità dell’impresa con conseguenze sulla capacità di corrispondere gli stipendi ai lavoratori e di assicurare gli obblighi connessi alla sicurezza nell’ambito del cantiere.
Il vertice dell’Ance ha anche messo in evidenza come troppo spesso si assista, in fase di redazione del bando di gara, a una sottovalutazione o addirittura mancata previsione degli oneri connessi alla sicurezza, che per legge sono esclusi dal ribasso in sede di offerta. Una previsione normativa con lo scopo di assicurare il rispetto da parte delle imprese delle disposizioni connesse alla sicurezza del cantiere, non costituendo per le stesse un onere aggiunto. La mancata previsione degli oneri per la sicurezza raggiunge livelli di criticità estrema in applicazione del disposto normativo che ha introdotto, con la legge n. 16/2010, nella Regione siciliana il principio di aggiudicazione della gara in relazione agli appalti per opere pubbliche del massimo ribasso. I registrati ribassi in sede di offerta di oltre il 40% dell’importo a base d’asta, applicabili per alcuni bandi di gara anche sugli oneri per la sicurezza, nella mancata specifica previsione degli stessi, ha indotto le organizzazioni di categoria presenti e le rappresentanze sindacali a ritenere possibile il configurarsi di violazioni di legge nell’ambito delle disposizioni sulla sicurezza del lavoro.
Per queste e altre criticità evidenziate è stato chiesto un intervento del prefetto sulle stazioni appaltanti al fine di garantire il sistema economico delle imprese, già critico per gli effetti della crisi internazionale, e la remunerazione e la tutela, nell’ambito del cantiere, degli stessi lavoratori.
Il rappresentante del Governo, dal canto suo, ha assicurato un intervento presso le Stazioni appaltanti al fine di richiamare l’attenzione delle stesse sulla necessità strategica, per il sistema economico della provincia, del rispetto delle disposizioni in materia di tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni e delle normative di tutela della sicurezza dei lavoratori.
Tale intervento, peraltro, si incardina in una serie di attività già poste in essere dalla Prefettura per assicurare il rispetto della legalità nell’ambito degli appalti pubblici. Anche per questo il prefetto e il suo staff hanno evidenziato come sia in cantiere un progetto di formazione dei Rup delle stazioni appaltanti della Provincia al fine di fornire agli stessi il necessario aggiornamento sulle complesse e articolate disposizioni di legge a supporto della legittimità, nell’accezione di tutela antimafia e rispetto delle norme in materia di lavoro.
L’incontro dei giorni scorsi, così come annunciato dallo stesso prefetto Perrotta, è stato solo il primo di una serie che verificherà lo stato di attuazione delle disposizioni di legge, individuando misure, anche di natura pattizia, che a livello locale possano contribuire a minimizzare i disagi connessi all’applicazione del sistema del minimo ribasso, nell’ambito peraltro delle recenti disposizioni guida individuate dalla Regione siciliana.