Toglimi tutto ma non il consulente

PALERMO – Ci sono sindaci che “scialano” soldi per potenziare il proprio ufficio di gabinetto, chi invece ricopre d’oro i propri addetti stampa. Oppure c’è chi spende un’infinità di euro in avvocati per una serie infinita di controversie giudiziarie. In una terra come quella siciliana i cui enti locali sono “imbottiti” di dipendenti, dirigenti e precari, ancora oggi si spendono una marea di soldi per consulenze tecniche aggirando l’ostacolo della legge che limita i ricorsi alle consulenze inserendo la semplice dicitura: “La nostra pianta organica è sprovvista di tale professionalità”.
Così, gli ultimi dati raccolti dal ministero per la Pa e relativi alla fascia dei Comuni superiori a 10 mila abitanti (capoluoghi esclusi) fanno emergere che nell’Isola si spendono la bellezza di 9 milioni e 313 mila euro per 884 consulenze. (continua)