Opere idriche, niente si muove

PALERMO – I ministri Tremonti e Prestigiacomo hanno rilanciato il tema delle infrastrutture nel Sud del Paese, perché colmare il divario tra aree a differenti velocità può essere un modo per rilanciare l’economia dell’intero Paese.
Una ovvietà, di cui finalmente anche due ministri della Repubblica si sono resi conto, che però fa i conti con un dilemma che da decenni affligge il sistema di gestione dei fondi in Sicilia: la difficoltà di spendere in sintonia con la necessità di ottenere i risultati.
Sulle infrastrutture idriche dell’Isola sono piovuti svariati miliardi di lire, prima, e di euro, poi, con risultati che ancora oggi non possono essere considerati soddisfacenti. Tra i responsabili la classe politica dirigente siciliana e la criminalità organizzata. (continua)