Autotrasporto, la filiera agricola attende

PALERMO – Dopo l’accordo raggiunto sabato tra il governo nazionale e le associazioni degli autotrasportatori siciliani sul nuovo tariffario di settore, grazie al quale la categoria ha revocato lo sciopero che era stato indetto il giorno prima, è atteso per oggi a Roma il secondo round del confronto col ministero dei Trasporti, per discutere stavolta sulla filiera agroalimentare.
Il sottosegretari, Bartolomeo Giachino, dopo la firma di sabato in Prefettura a Catania, aveva ribadito l’impegno a convocare le parti su questo punto. “Nulla ha smentito gli impegni presi con la firma del protocollo dell’11 febbraio a Palermo – ha detto il sottosegretario – e al termine del secondo incontro del 21 febbraio a Messina è stato deciso di proseguire il confronto su due obiettivi: aprire il tavolo della filiera agroalimentare che ho regolarmente convocato a Roma per martedì 1 marzo alle 12 e chiedere all’Autorità portuale di Messina e ai tre operatori concessionari degli imbarchi di Tremestieri di esaminare entro 10 giorni la possibilità di assegnare un imbarco preferenziale ai trasportatori dell’ortofrutta”.
L’argomento sta a cuore alla Regione siciliana che è intervenuta ieri con una nota dell’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità, Pier Carmelo Russo, il quale dice di aver chiesto formalmente al governo di “valutare, di concerto con le organizzazioni sindacali di categoria, le necessarie azioni e compensazioni per il superamento delle condizioni di oggettiva perifericità e insularità della Sicilia, in tema di autotrasporto delle merci”. Caratteristiche che toccano la produttività e la competitività sui mercati della filiera agroalimentare dell’Isola e che più volte sono state ribadite nei giorni della protesta.
La Regione siciliana vuole questo ulteriore intervento, secondo la nota diffusa ieri, anche per la doverosa applicazione delle direttive europee sulle condizioni di guida, che trovano attuazione nel Codice della Strada e che, secondo Palazzo d’Orleans, rendono “antieconomico” il prodotto fresco siciliano. “Non prendere in considerazione tali aspetti – ha sottolineato Russo – pone i produttori siciliani in una situazione di profondo svantaggio sotto il profilo della competitività sui mercati. Uno svantaggio che, alla lunga, potrebbe distruggere l’intera catena agroalimentare dell’Isola”.
Il governo nazionale mostra comunque collaborazione e, mantenendo l’impegno su una proposta fatta in passato, il sottosegretario Giachino ha nominato presso il comitato esecutivo della Consulta nazionale dell’autotrasporto un rappresentante degli autotrasportatori siciliani. Sempre oggi, invece, al ministero dei Trasporti è previsto un incontro con i responsabili della gestione del Fondo di garanzia al credito dell’autotrasporto.
In ogni caso è soprattutto l’ortofrutta siciliana ad attendere con maggiore apprensione i risvolti del vertice romano. Un settore messo già a dura prova dalla crisi e alle prese con rincari che, dal produttore al consumatore, inficiano una filiera che, malgrado la qualità, riesce a mantenersi a stento competitiva sul mercato, alle prese con l’invasione dei meno costosi prodotti asiatici e nordafricani.