Come è organizzato il Dipartimento Interventi strutturali?
“Il Dipartimento conta 1.900 dipendenti. E’ diviso in aree, tra cui una interdipartimentale per i servizi comuni ai Dipartimenti, e in servizi. Dei servizi fanno parte nove ispettorati dell’agricoltura presenti nelle province siciliane con le condotte agrarie”.
La Regione siciliana è passata al cedolino elettronico abbandonando la vecchia busta paga. Questo sistema è già in vigore all’assessorato Agricoltura?
“In assessorato il sistema di pagamento elettronico è stato già adottato. Non vediamo il cartaceo da molto tempo”.
Lei vanta una lunga esperienza nell’assessorato in cui è stata nominata dirigente generale. Nel nuovo incarico cosa utilizzerà del suo bagaglio professionale?
“Aver lavorato per tanti anni all’interno dell’assessorato Agricoltura mi ha permesso di conoscere i miei colleghi sia negli uffici centrali che periferici. Mi sono occupata per anni di fondi comunitari, del monitoraggio e del controllo della spesa seguendo tutte le fasi amministrative, a partire dalla domanda dell’azienda fino alla realizzazione del progetto secondo le regole imposte dall’amministrazione. Penso che le relazioni umane acquisite e la conoscenza di un settore fondamentale per lo sviluppo agricolo, come quello della programmazione comunitaria, mi potranno supportare per affrontare le nuove trasformazioni in atto”.
Avete un piano di organizzazione e di produzione dei servizi?
“Occorre, prima di tutto, fare una premessa. Per quanto riguarda il mio settore, ci troviamo di fronte ad un bivio per l’esistenza di una precedente delibera sulla riorganizzazione della macchina amministrativa, seguita da un’altra delibera del 2006 non attuata, che avrebbe dovuto portare i servizi a 24, mentre sono ancora 20. Posso solo dire che l’attuale struttura, così organizzata, non è nelle condizioni di rispondere con il massimo dell’efficienza alla nuova gestione dei fondi comunitari. Siamo riusciti a gestire i fondi comunitari del periodo 2000-2006, ma con il Programma di Sviluppo rurale 2007-2013 l’assessorato è diventato responsabile di misura e deve assumere maggiori impegni. E’un’autorità di gestione che deve occuparsi, oltre che delle proprie competenze, anche di un intero fondo di 2,1 miliardi di euro per l’attuazione di 40 misure divise in 4 assi. Per affrontare meglio la nuova realtà è necessaria una riorganizzazione della machina burocratica, per altro già evidenziata dal mio predecessore. A questo punto andremo a delineare un percorso organizzativo che dovrà tenere conto delle nostre esigenze, delle indicazioni dettate dal presidente della Regione e della necessità di definire al più presto la pianta organica in vista della riorganizzazione dei dipartimenti regionali a partire dal 2010, come stabilito dalla legge 19/2008”.
Anche nel passato l’assessorato ha gestito fondi comunitari. Cosa è cambiato adesso?
“Essere autorità di gestione comporta un’attività di coordinamento, di rapporti con altri uffici ed enti che prima erano svolti da un unico dipartimento, quello della Programmazione. Ora i fondi comunitari sono gestiti da quattro autorità di gestione, di cui una è quella dell’assessorato Agricoltura. Ci occupiamo anche di fondi Fas, di interventi per la caccia, di azioni per le aziende all’interno del bilancio regionale. L’amministrazione va adeguata al nuovo carico di lavoro”.
Come state intervenendo?
“Stiamo continuando l’analisi già avviata sulle nostre competenze e sulle qualifiche professionali a disposizione. Inoltre stiamo verificando i carichi di lavoro, le criticità e le eccellenze per tenere conto degli errori del passato ed evitare che siano ripetuti. Sulla base di questa indagine conoscitiva complessiva e, tenuto conto degli obiettivi da raggiungere secondo le nostre competenze, prepareremo la nostra proposta di organizzazione del Dipartimento. Sarà importante anche assicurare un’adeguata formazione del personale, ai fini della condivisione delle novità e per far funzionare ancora meglio la macchina amministrativa”.