CATANIA – L’informatizzazione degli uffici pubblici è troppo spesso un miraggio nel deserto, ma fra i tanti esempi positivi in cui ci siamo imbattuti, sembra proprio che gli uffici della Prefettura di Catania si distinguano positivamente.
“L’uso della tecnologia – ha affermato il prefetto Santoro – è molto importante per noi. Siamo un po’ stati degli antesignani in questo argomento perché, per esempio, fummo tra i primi ad avere lo stipendio canalizzato, che ormai è parte integrante del lavoro in Prefettura”.
Sono 10 gli informatici che fanno parte del servizio strutturale organizzativo che fa capo al vicario della prefettura e nel tempo, anche il resto del personale ha acquisito nuove conoscenze informatiche e, come ha affermato il prefetto “riesce a utilizzarle con risultati soddisfacenti”.
Rilascio della certificazione antimafia, procedure delle Sportello unico dell’immigrazione, richieste di cittadinanza, sistema selezionato degli assegni, tossicodipendenza, contabilità. Questi e tanti altri sono, ormai, i procedimenti istruttori parzialmente o totalmente informatizzati con conseguente riduzione dei tempi di emissione finale della pratica amministrativa e la possibilità di un maggiore controllo dello svolgimento della pratica stessa. Per ciò che riguarda la comunicazione esterna, quella con il cittadino, è possibile fare riferimento al sito della Prefettura, costantemente aggiornato con tutti gli indirizzi di posta elettronica, mentre sul piano della comunicazione interna ogni dirigente ha la firma digitale e la casella di Posta elettronica certificata (Pec).
Altro punto di forza dell’informatizzazione della Prefettura catanese è il collegamento telematico tra i vari uffici “con banche dati di rilievo locale, quali Agenzia delle entrate e Camera di commercio” ha precisato Santoro, che ha aggiunto: “su questo aspetto si deve ancora fare molto, ma siamo di certo sulla buona strada”.
Uno dei servizi informatici che differenziano la prefettura di Catania da altri uffici della città, come per esempio quelli comunali – in cui ci pochissimi computer consoni alle esigenze – è il sistema di protocollo informatico che ha portato alla semplificazione delle procedure permettendo l’eliminazione dei vari protocolli esistenti, nonché di informatizzare il sistema di archivio creando un unico protocollo.
“Con questo sistema – ha dichiarato il prefetto Santoro – abbiamo razionalizzato il lavoro e abbiamo assicurato una maggiore efficienza e trasparenza nel sistema di gestione dei documenti, offrendo quindi al cittadino, un servizio puntuale e preciso”.
L’informatizzazione degli uffici della Prefettura, però, non è ancora totale, ma il processo è graduale, assicura il prefetto, e si stanno già facendo tanti passi avanti.
“L’avvio del protocollo informatizzato – ha concluso Santoro – rappresenta soltanto un primo passo preparatorio alla fase successiva, ovvero alla creazione del documento informatico attraverso l’utilizzo della firma digitale e della Pec e quindi la completa digitalizzazione dei documenti e dei procedimenti, in linea con le più recenti riforme istituzionali”.